Imposta di soggiorno: c’è l’aumento

Entrerà in vigore da gennaio. L’assessore Leggio: "Una scelta per garantire risorse al settore turistico"

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Sotto l’albero di Natale le attività ricettive, e di rimbalzo i turisti, trovano l’aumento dell’imposta di soggiorno: per motivi di cassa e anche per cercare di arginare il preoccupante fenomeno delle locazioni turistil’aumento dell’imposta di soggiorno: dalla giunta municipale, entreranno in vigore dall’1 gennaio 2023, con ritocchi versa l’alto e con alcuni modifiche l’aumento dell’imposta di soggiorno: relative alle categorie come quelle degli agriturismi. Aumenti significativi per gli alberghi e villaggi albergo a 5 stelle (da due euro al giorno a 5 euro) e sopl’aumento dell’imposta di soggiorno: rattutto per gli appartamenti locati a uso turistico che passano da un euro a 5 euro. Negli alberghi a 4 stelle si pagheranno 3 euro (sino a oggi erano 2), in quelli a 3 stelle 2 euro (prima 1,50); 2 euro di imposta anche negli hotel a 2 e a 1 stella (prima 1 euro) e stesso incremento per le case religiose e case per ferie. Per gli agriturismi è stata adottata la classificazione e quindi si è passati da una sola tariffa (1.50 euro) a importi diversificati a secondo dei ‘girasoli’: per quelli da 1, 2 e 3 girasoli l’imposta è pari a 2 euro, per quelli 4 quattro girasoli è di 3 euro, per i 5 girasoli si passa a 4 euro. Nei campeggi e negli ostelli si pagherà un 1 euro (prima 0,50).

"Dopo cinque anni abbiamo deciso di apportare delle modifiche alle tariffe dell’imposta di soggiorno entrata in vigore a gennaio 2018 – dice Fabrizio Leggio, assessore municipale al turismo -. Per prendere questa decisione è stato sentito l’Osservatorio permanente che vede la partecipazione dei rappresentanti delle associazioni delle strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere. Decisione di incremento delle tariffe legata alla possibilità di garantire risorse al settore turistico in una contingenza difficile per i Comuni costretti a reperire risorse per far fronte alle esigenze di bilancio legate ai forti rincari, come quelli per l’energia elettrica". Una scelta legata dunque alla necessità di chiudere il bilancio (nel Bilancio di previsione 2023 è stato previsto un gettito dall’imposta di soggiorno pari a 1.700.000 euro proprio con l’applicazione del nuovo tariffario), ma anche una scelta politica legata alle locazioni turistiche che, dal 1° gennaio prossimo avranno un’imposta di soggiorno pari a 5 euro a notte rispetto a un euro pagato sino a ora. "Oggi il più grande albergo in Assisi è quello legato agli appartamenti locati a uso turistico che possono contare su una fiscalità agevolata, non necessitano di personale, non contribuiscono a una ridistribuzione di risorse nel territorio – spiega Leggio -. Con l’effetto che viene snaturato il centro storico, dove non si trovano appartamenti in affitto per studenti, per famiglie, ma solo per turisti e per periodi brevi e anche brevissimi, Soprattutto viene dato un colpo mortale alle aziende del settore turistico che danno posti di lavoro e contribuiscono all’economia del comprensorio".

Maurizio Baglioni