Il Piccolo Teatro degli Instabili compie 20 anni

Oggi i festeggiamenti con un ricco programma. Fulvia Angeletti: "Una grande eredità e soprattutto un dono da proteggere e curare"

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Un anniversario, un premio. Il Piccolo Teatro degli Instabili celebra oggi i 20 anni dall’inaugurazione. A dicembre del 2002 Carlo e Antonietta Angeletti hanno dato avvio a un’attività che ha dato una svolta alla vita culturale e sociale della Città e di tutto il territorio, offrendo un teatro vivo e funzionante che non ha mai smesso di offrire al pubblico grandi spettacoli e tantissime opportunità. E’così che la stessa famiglia da 20 anni, con la guida oggi di Fulvia Angeletti, dopo la prematura scomparsa del padre Carlo, continua con entusiasmo e impegno a mettere a disposizione di tutti la possibilità di vivere momenti di autentica bellezza. "L’instabilità è il nostro tratto caratteriale principale, diceva mio padre, - aveva evidenziato Fulvia Angeletti nel presentare la stagione 2022-2023 –quel bisogno di fare di più, di non accontentarsi, di dare vita a grandi slanci, di lottare per lasciare un segno. Questo luogo, ancora oggi, vive ed è rimasto un’oasi di libertà, uno ‘Stato’ a parte, uno ‘stato di grazia’ in cui trovare rifugio quando le brutture del mondo e la noia ci assalgono, questo luogo è rimasto ‘caldo’ e pulsante di energia. Una grande eredità e soprattutto un grande dono da proteggere e curare". Per celebrare l’anniversario oggi, al Piccolo Teatro degli Instabili, è prevista per oggi una giornata di festeggiamenti a partire dalle 17 con ingresso libero. Pomeriggio che avrà inizio con "Guanti bianchi", uno spettacolo diretto e interpretato da Paolo Triestino, uno dei più cari amici del Piccolo Teatro degli Instabili: l’attore e regista romano è uno dei primi ad aver calcato le tavole del palcoscenico di Via Metastasio 18.

Al termine dello spettacolo, in occasione della celebrazione dei venti anni dall’inizio della felice avvenuta del Piccolo Teatro degli Instabili, la famiglia del fondatore del Teatro, Carlo Angeletti, ha voluto istituire in nome di questo infaticabile animatore della vita culturale (e non solo) assisana un premio a lui intitolato. Il premio, una somma in denaro, andrà a favore degli autori di tesi universitarie che abbiano ad oggetto la città di Assisi, il suo territorio o i suoi abitanti, nel passato o nel presente, e che siano giudicate particolarmente meritevoli all’esito di una selezione aperta a tutti gli autori di tesi di laurea triennale, specialistica, magistrale, master di primo livello, master di secondo livello e dottorati, che siano state discusse nel corso del decennio precedente. L’Associazione e rivista culturale "AssisiMia" ha raccolto la sollecitazione a collaborare a questa idea. Nelle intenzioni della famiglia il premio si rinnoverà con cadenza annuale, nell’auspicio di contribuire al progresso culturale del territorio di Assisi e, insieme, a conservare viva nella collettività la memoria di un suo straordinario cittadino.