"Il percorso della nuova ripartenza"

Gubbio, dinanzi alla Porziuncola la conclusione del Sentiero di Francesco. La soddisfazione del vescovo

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Stanchi e bagnati, ma soddisfatti per aver vissuto un’ esperienza gratificante sul piano umano, spirituale e morale in un territorio che, come la Valle del Chiascio, conserva e richiama ancora oggi quei valori naturalistici, ambientali e spirituali che consentono di rivivere il messaggio francescano e la sua straordinaria attualità. Questo lo stato d’animo che si respirava ieri nel Parco della Riconciliazione, circostante la Chiesa della Vittorina, dove si è conclusa, accolta dal Sindaco Filippo Stirati, la quattordicesima edizione del "Sentiero francescano" . L’ormai tradizionale pellegrinaggio a piedi sul percorso compiuto dal figlio di Bernardone nell’inverno 1206-1207, dopo la rinuncia ai beni paterni, per raggiungere Gubbio e la famiglia amica degli Spadalonga. Guidato dal vescovo Mons. Luciano Paolucci Bedini, ha registrato una nutrita presenza di italiani e stranieri, presenti anche, come consuetudine, alcuni esemplari del lupo italiano. "Arriviamo qui stanchi ma arricchiti ancora una volta da una bella esperienza – ha dichiarato il Vescovo Luciano - . E’ stato il primo pellegrinaggio, che non si è comunque mai fermato, dopo la pandemia e la vasta partecipazione ha confermato come ormai l’appuntamento sia radicato ed atteso. E’ stato davvero un nuovo inizio, una nuova ripartenza, una tre giorni da definire come una autentica benedizione. Ringrazio tutti – ha concluso il Presule – e quanti, lungo il percorso, ci hanno accolto con grande entusiasmo". Con l’occasione, il Vescovo Paolucci Bedini a nome del "pellegrinaggio" ha indirizzato un augurio all’emerito Mario Ceccobelli, nell’anniversario della ordinazione sacerdotale, ideatore della tre giorni. I saluti sono stati portati anche dal Sindaco Stirati che ha annunciato iniziative per valorizzare sempre più la dimensione ed il ruolo di Gubbio quale seconda patria del Santo di Assisi.

Al termine c’è stata la consegna del premio "Lupo di Gubbio per la riconciliazione", riepilogata da un’opera in ceramica di Giampietro Rampini, assegnato quest’anno alla Confraternita di San Jacopo di Compostella, che ha sede a Perugia e accoglie i pellegrini in vari ostelli lungo la Francigena, il Cammino di Santiago e la Via di Francesco. Da qualche anno, sul sentiero francescano, la diocesi eugubina ha affidato, proprio alla Confraternita, l’Eremo di San Pietro in Vigneto. A ritirarlo dalle mani del Vescovo Luciano per conto della confraternita il prof. Paolo Caucci von Saucken, che si è detto orgoglioso del riconoscimento. In un breve intervento ha ricordato come l’ospitalità rappresenti l’altra faccia del pellegrinaggio. Quest’anno fino ad oggi sono stato ospitati a San Pietro in Vigneto oltre 1250 persone contro le 923 di tutto lo scorso anno, a conferma della forte ripresa dei pellegrini.

G.B.