Il pentito di mafia non parla al procuratore

Caso-Corvi, un indagato per omicidio. La sorella di Barbara: "La riapertura delle indagini conferma quello che abbiamo sempre pensato".

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Scena muta davanti al giudice da parte dell’indagato per la scomparsa di Barbara Corvi, la mamma di Montecampano di Amelia che si è volatilizzata nel nulla il 27 ottobre del 2009, ben undici anni fa. Il pentito di ‘ndrangheta accusato di omicidio in concorso e indagato a piede libero per la sparizione della donna, si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande del procuratore, Alberto Liguori. L’interrogatorio si è svolto ieri nella caserma dei carabinieri di Terni e rappresenta uno dei primi passaggi giudiziari della clamorosa riapertura dell’inchiesta sulla scomparsa di Barbara, svanita nel nulla dalla sua casa di Montecampano di Amelia, dove viveva con il marito e due figli adolescenti, nel lontano 2009. Sull’indagine, che era stata archiviata molto tempo fa dal Tribunale di Terni, gli inquirenti mantengono uno strettissimo riserbo. L’indagato, che vive in provincia di La Spezia, sarebbe un parente del marito di Barbara ed è stato inserito fino a poco tempo fa in un programma di protezione per i pentiti. Nessuna risposta da parte sua alle domande del procuratore capo Liguori.

L’accusa di omicidio volontario fa presupporre l’esistenza di altri indagati o comunque di persone coinvolte nell’indagine. A riaccendere i riflettori sulla vicenda era stata la trasmissione ‘Chi l’ha visto?’ che, in una puntata dell’aprile scorso, aveva approfondito la drammatica storia raccogliendo l’appello dei familiari a riaprire le indagini e proponendo le versioni del marito, Roberto Lo Giudice, mai formalmente coinvolto nell’inchiesta, e di Carlo Barcherini, che con Barbara aveva una relazione, iniziata pochi mesi prima, al momento della scomparsa. Lo Giudice non è un cognome qualsiasi. Rappresenta un clan della criminalità organizzata reggina in cui sarebbe maturato, secondo le sentenze nel tempo emesse, l’omicidio di Angela Costantino, madre di quattro figli scomparsa nel 1994 ma per i giudici assassinata in quanto ‘infedele’. La donna era la moglie di Pietro Lo Giudice, fratello di Roberto, e per il delitto sono stati condannati alcuni esponenti del clan. Andando a ritroso nel tempo, e undici anni sono lunghi, tornano alla ribalta passaggi dimenticati di una vicenda inquietante, con la famiglia di Barbara che non ha mai creduto all’allontanamento volontario chiedendo con forza e a più riprese, fino a quella puntata di ‘Chi l’ha visto?’, la riapertura delle indagini.

Un primo, parziale e interlocutorio successo. "La riapertura delle indagini conferma quello che abbiamo sempre pensato – commenta Irene, sorella di Barbara -, ci auguriamo quindi che dopo un lunghissimo tempo di attesa venga finalmente fuori la verità. Ovviamente ancora non possiamo dire se la pista imboccata dagli investigatori sia quella giusta, ma certamente accogliamo con soddisfazione questo nuovo spiraglio per far luce sulla sorte di Barbara. Qualsiasi iniziativa che possa finalmente schiarire questo alone di mistero da noi sarà sempre ben accolta".

Stefano Cinaglia