di Michele Nucci
Un nuovo stadio "polifunzionale" da 15mila posti, al coperto per un costo complessivo che si aggira sui 35 milioni di euro. E’ questo l’operazione che Comune di Perugia e Cassa depositi e prestiti (e quindi Credito sportivo) cercheranno di costruire da qui alle prossime settimane. Ieri, come annunciato, è andato in scena un faccia a faccia proprio tra i vertici di Palazzo dei Priori e la Cdp e il tema principale della discussione è stato proprio la sostenibilità finanziaria dell’operazione.
"E’ stato un incontro proficuo – si limita a riferire l’assessore allo Sport, Clara Pastorelli – ma parlare di progetto è prematuro. In questo momento dobbiamo piuttosto comprendere i lati economici e finanziari della questione. Per questo ci rivedremo tra una decina di giorni, anche se ribadisco che quello di ieri è stato un incontro che fa seguito a un’interlocuzione che va avanti da mesi".
L’idea principale del Comune è quella di realizzare un impianto ex novo. E nella riunione di ieri mattina (erano presenti o Andrea Romizi, l’assessore allo Sport Clara Pastorelli e poi il segretario generale del Comune, Francesca Vichi, il dirigente dell’Area servizi finanziari Dante
De Paolis e quello che si occupa
di impianti sportivi, Fabio Zepparelli, oltre a Riccardo Maria Ardizzone della Cdp e Andrea Abodi del Credito sportivo) si è parlato del fatto che il Nuovo Curi diventi un impianto polifunzionale, che possa cioè sostenersi con gambe proprie grazie a una serie di attività che permettano alla struttura di funzionare sette giorni su sette e di ospitare anche le partite di calcio.
Per capirci l’idea è di inserire spazi commerciali, attività ricettive, ludiche, magari anche uffici comunali con un impianto in grado di ospitare importanti concerti da primavera e fino a estate inoltrata, cosa che al "Curi" non accade più da vent’anni.
I finanziamenti arriverebbero dal Credito appunto, con la partecipazione proprio di Palazzo dei Priori e l’intenzione di coinvolgere altri investitori, con un gestore poi della struttura in grado di "camminare" con gambe proprie grazie alle attività che verrebbero realizzate al suo interno e un affitto da far pagare eventualmente alla società di calcio. Tutte ipotesi che andranno vagliate con attenzione e che fanno intendere che c’è almeno la volontà piuttosto concreta di portare a termine la questione che Romizi si trascina dietro dal 2014 e sulla quale non ha ancora trovato la quadra. Al momento sembrano sempre meno concrete le possibilità di un restyling del "Curi", o almeno non si sta ragionando su questo. Ma dalle idee per arrivare ai progetti concreti ce ne passa...