Il "ladro di libri" rischia 20 anni di condanna

Trentenne amerino arrestato un anno fa dall’ Fbi si dichiara colpevole e paga 88mila dollari di risarcimento. A processo il 5 aprile

Il procuratore Damian Williams (fonte The New York Times)

Il procuratore Damian Williams (fonte The New York Times)

Terni, 9 gennaio 2023 - Davanti ai giudici di New York si è dichiarato colpevole il “ladro di libri“, al secolo il trentenne d’origine amerina Filippo Bernardini, arrestato un anno fa dall’Fbi e che ora ammette i reati di “furto di manoscritti“ e “furto d’identità“. Damian Williams, procuratore per il distretto meridionale di New York, ha annunciato che il trentenne amerino "si è dichiarato colpevole di frode telematica in relazione a un piano pluriennale per impersonificare persone coinvolte nell’industria editoriale al fine di ottenere fraudolentemente più di mille manoscritti prima della pubblicazione di romanzi e altri libri di prossima uscita".

"L’imputato - continua il procuratore nel resoconto fonito dagli uffici giudiziari della ’Grande mela’ – si è dichiarato colpevole davanti al giudice statunitense Sarah Netburn. L’imputato comparirà il 5 aprile 2023, davanti al giudice distrettuale Colleen McMahon". Il procuratore Damian Williams ha dichiarato: "Filippo Bernardini ha utilizzato la sua conoscenza privilegiata dell’industria editoriale per creare uno schema che ha sottratto opere preziose agli autori e ha minacciato l’industria editoriale. Attraverso schemi di furto d’identità e phishing, Bernardini è riuscito a ottenere più di mille manoscritti in modo fraudolento. Mi congratulo con i procuratori di questo ufficio e con i nostri partner delle forze dell’ordine per aver scritto il capitolo finale del piano di furto di manoscritti di Bernardini".

"A partire almeno dall’agosto 2016 e proseguendo fino al suo arresto nel gennaio 2022 - continuano gli uffici giudiziari di New York –, Bernardini, che risiedeva a Londra e lavorava nell’industria editoriale, ha impersonato agenti, editori e altre persone coinvolte nell’editoria per ottenere in modo fraudolento manoscritti prima della pubblicazione. Ha creato account di posta elettronica falsi progettati per impersonare persone reali impiegate nell’industria editoriale, comprese agenzie di talenti letterari, case editrici, scout letterari e altri". Il trentenne rischia una condanna per frode telematica, che negli Usa arriva fino a 20 anni, e avrebbe accettato di pagare 88mila dollari a titolo di risarcimento.

Ste.Cin.