Il direttore dell’Oms da Assisi: "Seconda ondata? Dipende da noi"

"Sono felicissimo di essere virtualmente con voi, anche se mi dispiace molto di non poter essere lì ad Assisi di persona presso la magnifica Basilica di San Francesco. Una delle tante cose che Covid-19 ci ha tolto è l’opportunità di stare insieme". Così il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus nel suo intervento in videocollegamento da Ginevra con il Cortile di Francesco nella giornata conclusiva della sesta edizione. "Otto mesi fa – ha ricordato – ho dichiarato l’emergenza sanitaria internazionale. All’epoca c’erano meno di 100 casi fuori dalla Cina e nessun decesso. Ora, più di 30 milioni di casi sono stati segnalati all’Oms e presto raggiungeremo 1 milione di morti. Ma gli impatti vanno ben oltre la malattia e la morte causate dal virus stesso. Le conseguenze sociali, economiche e politiche saranno di vasta portata e di lunga durata". E sugliscenari futuri: "La seconda ondata potrebbe verificarsi, ma anche no: è tutto nelle nostre mani. Dobbiamo evitare gli assembramenti di massa, nelle discoteche e nei luoghi di culto. Bisogna proteggere gli anziani e chi ha già malattie pregresse. Bisogna continuare a fare i test: facendo tutto ciò potrebbe essere evitata la seconda ondata. L’Italia è stato uno dei primi paesi al di fuori della Cina a essere colpito. Ha appreso lezioni dolorose e fatto scelte difficili di cui hanno beneficiato poi molti altri paesi che oggi però sembrano avere la memoria corta. Il virus è ancora in circolazione. Le chiavi per sconfiggere questa pandemia sono l’unità e la solidarietà. Ci è stato ricordato che, nonostante tutte le nostre differenze, l’umanità è una e che una minaccia globale richiede una risposta globale". Ghebreyesus ha poi ricordato "il messaggio di equità e pace che fu proposto da San Francesco più di 800 anni fa. Una volta che un vaccino sarà disponibile, dovrà essere equamente disponibile per tutte le persone, indipendentemente da dove vivono e dal loro status sociale o economico. La pandemia ci sta ricordando che nessuno di noi è al sicuro finché tutti noi non siamo al sicuro". Al Cortile di Francesco è intervenuto anche il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri (nel riquadro): "La prima lezione del Covid – ha detto – è che ha reso evidente a tutti in modo più diretto e immediato quello che sarà il titolo della prossima enciclica di Papa Francesco: ’Siamo fratelli tutti’. Di fronte all’emergenza Coronavirus l’Europa stavolta è stata capace di una robusta azione comune improntata alla solidarietà. Non era scontato...".

D. Mil.