Il direttore generale della Sanità regionale, Claudio Dario, ha informato via Pec la Regione sulla volontà di accedere alla pensione dal primo aprile, avendo maturato i requisiti già da ottobre. "Secondo alcune interpretazioni giurisprudenziali – ha affermato Dario – era emerso che avendo un contratto già stipulato potessi andare in pensione mantenendo il contratto in essere. Da un approfondimento dell’Ufficio personale è invece emerso che a fronte del pensionamento ci si deve dimettere dall’incarico, cosa che non succede con altri contratti sanitari, ancor più nell’emergenza. Pertanto mi vedo costretto a rinunciare al ruolo che ricopro. Le motivazioni non sono quelle di allontanarmi dall’Umbria né per avvicinarmi alla famiglia, la scelta di venire era stata valutata con mia moglie e i miei figli, né per motivi professionali, ma eminentemente legate all’incompatibilità con il ruolo di Dg". Il direttore aveva già reso noto alla presidente Tesei la situazione, sottolineando "la disponibilità a collaborare se si dovessero individuare le vie amministrative opportune". La presidente Tesei ha ringraziato il direttore per il lavoro svolto. "In questa fase senza precedenti – ha affermato la Tesei – il direttore Dario, presa in mano la Sanità, ha dovuto condurre il settore facendo fronte alle esigenze emergenziali, con risultati riconosciuti a livello nazionale". Dario resterà in carica fino al 31 marzo.
CronacaIl direttore Claudio Dario in pensione da aprile La Tesei: "Il suo lavoro è riconosciuto da tutti"