Il Comune ’salvato’ Stop al maxi-risarcimento per la lite sul capannone

Passignano, il municipio deve pagare 160mila euro a un privato danneggiato. Il Consiglio di Stato concede la sospensiva: "Troppi soldi, rischio di default".

Il Comune ’salvato’  Stop al maxi-risarcimento  per la lite sul capannone

Il Comune ’salvato’ Stop al maxi-risarcimento per la lite sul capannone

Il Comune è stato condannato a pagare 160mila euro, ma il Consiglio di Stato concede la sospensiva in attesa del giudizio d’appello: troppi soldi per un piccolo Comune, il risarcimento potrebbe compromettere la stabilità economica dell’ente. E’ il nuovo capitolo di una lunga vicenda quello che il Tribunale amministrativo ha scritto con l’ordinanza in cui ha sospeso gli effetti della sentenza di condanna a risarcire il privato ritenuto vittima di un danno dovuto alla realizzazione di un capannone che – secondo un ulteriore altra sentenza – adesso dovrebbe essere demolito.

Il riassunto: nel 2009 il Comune di Passignano rilascia un permesso a costruire nel terreno confinante con l’officina. Un cittadino fa ricorso, il Tar lo accoglie e dice chiaramente che quella particella prevedeva la destinazione a sole attrezzature di pubblico servizio. Il Comune va avanti lo stesso, il capannone viene realizzato e vi viene avviata l’attività di un’altra autofficina. Il Comune a questo punto approva una variante al Prg che modifica la destinazione urbanistica dell’area interessata, estendendola alla localizzazione di officine e carrozzerie. Anche questa volta i cittadini si oppongono e la variante che viene impugnata sia dall’odierno ricorrente, sia dal terzo che aveva già ottenuto l’annullamento del permesso di costruire, viene a sua volta annullata dal Tar nel 2016. Il Comune presenta appelliche vengono riuniti dal Consiglio di Stato e respinti con sentenza passata in giudicato nel 2016. Eppure non è ancora abbastanza, perché "il cittadino – scrive il giudice – espone di avere vanamente insistito affinché il Comune di Passignano sul Trasimeno desse esecuzione al giudicato, ordinando la demolizione del capannone, e di essersi visto costretto ad agire nuovamente dinanzi al Tar per l’ottemperanza. Un risarcimento da 160mila euro è quanto il Comune di Passignano è stato chiamato a riconoscere, dopo 13 anni di battaglie legali, ma non prima di aver tentato la via del ricorso: depositato di recente dall’avvocato Antonio Bartolini e grazie al quale intanto è stata ottenuta la sospensiva. "Il Tar ha condannato il Comune – scrive il Consiglio di Stato – ma nel bilanciamento d’interessi proprio della fase cautelare è prevalente l’esigenza dell’Amministrazione a evitare un esborso di somme che poi, in caso di accoglimento dell’appello, potrebbe essere gravoso recuperare".