I teatri accendono le luci. "È ora di ripartire"

In tanti davanti allo Zenith, per l’iniziativa di Unita, guidata da Francesco Bolo Rossini. La mobilitazione ha coinvolto tutta la regione

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di Sofia Coletti

Teatri aperti e illuminati. Almeno per una notte. L’Umbria lancia un segnale forte, appassionato e convinto per la ripartenza dell’arte e della cultura con l’adesione massiccia a “Facciamo luce sul teatro“, l’iniziativa proposta da Unita (l’Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo) per riaccendere i riflettori sul mondo dello spettacolo dal vivo travolto dall’emergenza coronavirus. E così ieri, dalle 19.30 alle 21.30, una ventina di teatri della regione hanno riaperto idealmente le porte e riacceso le luci, ad un anno esatto dalla chiusura.

"Quest’iniziativa è un faro in una notte di tempesta, noi attori siamo stati abbandonati e dimenticati. Ma ora bisogna tornare a parlare di teatro e di spettacolo dal vivo, lavorare a un piano che porti il prima possibile a una riapertura in sicurezza di questi luoghi" dice Francesco Bolo Rossini, attore perugino membro del comitato direttivo di Unita. E’ lui a guidare la manifestazione che a Perugia ha trovato uno dei cuori pulsanti nel piazzale davanti al cinema-teatro Zenith. Al suo fianco c’è il gestore Riccardo Bizzarri. Entrambi sono emozionati, quasi commossi nell’accogliere le tante persone che vogliono testimoniare solidarietà e vicinanza: gente comune, spettatori, perfino bambini accanto ad attori, musicisti, teatranti. Tutti distanziati, nel rispetto delle misure di sicurezza. Ci sono, tra gli altri, Michele Nani, Simone Frondini con l’Orchestra da Camera di Perugia, Beatrice Ripoli in rappresentanza di Fontemaggiore che ha illuminato i suoi teatri, il Brecht a San Sisto, il Subasio di Spello e il Clitunno di Trevi. "La cultura è stata maltrattata ma sarà decisiva per la ripartenza, l’arte sa restituire le possibilità di fuga e farci da specchio" incalza Rossini che ricorda i risultati raggiunti da Unita a tutela degli attori. "Finalmente si inizia a parlare di ripartenza e noi siamo coinvolti per i protocolli di sicurezza. Sarà una riapertura progressiva, legittima, fatta bene ma che dovrà tutelare tutti i lavoratori che inevitabilmente resteranno sospesi. In Italia ci sono 83mila attori e 327mila professionisti".

A poca distanza dallo Zenith si riaccendono le luci della Sala Cutu con le letture di Roberto Biselli. Ma l’onda della ripartenza raggiunge tutta la regione, in una grande momento condiviso. All’iniziativa hanno aderito il Piccolo Teatro degli Instabili di Assisi guidato da Fulvia Angeletti, il Teatro Nuovo Menotti di Spoleto con Sonia Bergamasco e Vinicio Marchioni impegnati nella nuova produzione dello Stabile, gli Illuminati di Città di Castello, il Comunale Manini di Narni, i Riuniti di Umbertide, il San Fedele di Montone, il Thesorieri e l’Auditorium San Sebastiano di Cannara, l’Auditorium San Domenico e lo Spazio Zut di Foligno, il Teatro Monastero di Calvi, il Teatro laboratorio Isola di Confine di Marsciano, il Torti di Bevagna, il Don Bosco di Gualdo Tadino, il Teatro Ronconi di Gubbio, il Mancinelli di Orvieto, il Teatro della Concordia di Monte Castello di Vibio.