I furbetti dei vaccini: si fingono avvocati per ricevere la dose

Interventi e denunce dei carabinieri del Nas a Perugia e Terni. In due si erano fatti passare per avvocati e avere la somministrazione

Gli uomini del Nas fanno buona guardia sul fronte dei vaccini e del diritto alla somminist

Gli uomini del Nas fanno buona guardia sul fronte dei vaccini e del diritto alla somminist

Perugia, 16 aprile 2021 - Altri quattro furbetti del vaccino anti Covid finiti sotto la lente d’ingrandimento dei carabinieri del Nas dopo gli accertamenti dei militari finalizzati a contrastare l’accesso abusivo alla somministrazione per i non aventi diritto. Ma per ricostruire cosa abbia portato alla denuncia di quattro persone – tre a Perugia e uno a Terni – bisogna fare un passo indietro e tornare a domenica 21 marzo, giorno in cui in Umbria la campagna vaccinale era ancora aperta alle categorie professionali, così come stabilito dal piano vaccinale regionale. Ma con molte prenotazioni "disertate" e le liste di riserva che non sarebbero riuscite a coprire i posti lasciati vuoti, si sarebbe innescato il passaparola di cui qualcuno, evidentemente, ha pensato bene di approfittare per ricevere la dose di vaccino pur non appartenendo alla categoria professionale avente diritto.

I militari del Nas – guidati dal tenente colonnello Giuseppe Schienalunga – hanno setacciato gli elenchi di quel giorno negli hub vaccinali di Perugia e Terni, scoprendo dunque come le quattro persone svolgessero ben altre attività lavorative rispetto a quelle individuate come "prioritarie" per ricevere la vaccinazione.

Gli accertamenti coordinati dalle procure della repubblica di Perugia e Terni hanno portato alla denuncia per il reato di falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità o su qualità personali proprie o di altri. Ed è così che, spacciandosi per un avvocato (e questo sembrerebbe successo in almeno due casi), o per altra categoria, dando quindi false indicazioni sulle proprie professioni al personale addetto nei centri vaccinali, sarebbero riusciti a ricevere la prima dose senza averne titolo.

Un paio di settimane fa le verifiche dei Nas avevano portato a galla la "furbata" di una dipendente universitaria e del marito, un imprenditore nel settore calzaturiero, fatto inserire nell’elenco degli operatori scolastici (pur facendo tutt’altro lavoro) per accedere alla piattaforma online di prenotazione ed essere vaccinato, scalvando quindi chi aveva pieno diritto a ricevere la dose. Ma per entrambi in quel caso era scattata una denuncia per truffa, abuso d’ufficio e accesso abusivo ai sistemi informatici. Intanto proseguono le verifiche da parte dei Nas volte ad accertare eventuali altri accessi abusivi alla somministrazione.

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