"I festeggiamenti? Speriamo nei vaccini..."

Stracci: "La scorsa estate abbiamo pagato sulla nostra pelle certi comportamenti. Ora lo scenario è diverso, ma perseverare è diabolico"

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"Errare è umano, perseverare è diabolico. Un anno fa abbiamo pagato sulla nostra pelle alcuni comportamenti lassisti durante l’estate. Ma farà più danno a tutti quanti avere un’altra ondata o stare molto più attenti? Io propendo per la seconda ipotesi, e questo non significa essere rigoristi o aperturisti, ma avere buon senso e ascoltare la scienza. Quella seria". Fabrizio Stracci, direttore del Dipartimento di Igiene e prevenzione dell’Università di Perugia e membro del Cts sul Covid in Umbria, è preoccupato per gli assembramenti che si sono verificati domenica in occasione dei festeggiamenti per la promozione del Perugia calcio in Serie B e per certi atteggiamenti assunti da alcune persone da quando l’Umbria è tornata in giallo. Anche se è fiducioso sugli esiti della vaccinazione. "E’ che quando si dà spazio sui giornali e sulle Tv ad alcuni personaggi – spiega – siano essi scienziati o politici, che io giudico sconsiderati e che hanno già fatto danni lo scorso anno, le conseguenze nei comportamenti della gente sono quelle che abbiamo sotto gli occhi".

Quindi ormai dopo tutta quella gente scesa domenica in piazza dobbiamo attenderci una ripresa dei contagi?

"Spero di no. Abbiamo un aspetto che prima non c’era: le vaccinazioni, ma non può essere considerato un toccasana. Certo, se i vaccini non c’erano e dovevamo basarci sulla serietà di alcune persone e sui loro comportamenti, saremmo nei guai grossi. In più ci sono le temperature in rialzo e quindi ci auguriamo che il danno non sia quello registrato in altre occasioni".

Non trova che assembrarsi senza mascherine sia una mancanza di rispetto per i malati o per chi ha avuto lutti?

"Non voglio dare giudizi e umanamente capisco che in tanti non ce la facciano più. Penso però che bisogna saper fare le aperture, se diventano sconsiderate vuol dire che non sappiamo farle. Questo apri e chiudi e cambio di colori che viene fatto quando il ’danno’ è già compiuto fa bene solo al virus. E mi creda non è questione di aver ragione o torto".

Intanto però con le scuole aperte da un mese il contagio continua a calare.

"Difficile dire se il fattore sia questo, perché dati puntuali non ci sono su questo aspetto. Nel complesso il quadro sembra positivo, poiché non c’è stata inversione del trend. Ma non c’è un elemento preciso a cui poterlo ascrivere".

Sembra più arrabbiato con certi suoi colleghi che non con la gente...

"Certe cose non si possono sentire. Se uno scienziato in pandemia ragiona in un certo modo non è onesto".

Michele Nucci