"I Borghi più belli d’Italia? Orgoglio e fatti"

Parla il presidente del club, Fiorello Primi. A Passignano da oggi al 29 l’assemblea generale della ’Federazione internazionale’

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Sara Minciaroni

"Siamo una Lobby della bellezza. Una Italia minore, ma solo di nome, perché può competere con le più grandi mete turistiche". Ha appena compiuto vent’anni il club dei Borghi più belli d’Italia. Un compleanno che merita di essere festeggiato in Umbria, dove l’associazione è stata ideata nel 2002 all’interno dell’Anci quando Fiorello Primi, che ancora oggi ne è il presidente, era sindaco di Castiglione del Lago. "Avevamo scoperto - racconta oggi Primi - che in Francia era nata un’associazione a cui decidemmo di copiare il nome, semplicemente mettemmo la parola "Comuni" al posto di "Villages". E così iniziò l’avventura".

Nata con l’intento di contribuire a salvaguardare, conservare e rivitalizzare piccoli stupendi Comuni che rischiano lo spopolamento inizialmente il gruppo comprendeva un centinaio di borghi…

"Successivamente cresciuti fino a 324 per un totale di 15 milioni di pernottamenti all’anno e 200mila posti letto. Altri 100 Comuni ad oggi sono in lista d’attesa, per essere inclusi nel marchio ormai stranoto la cui attività è divenuta voce autorevole delle politiche del territorio. Siamo ormai qualcosa che va al di là della semplice valorizzazione. Cerchiamo di limitare, se non annullare, lo spopolamento soprattutto nelle aree interne con azioni che riguardano ad esempio le energie rinnovabili, turismo internazionale e valorizzazione immobiliare. Recentemente siamo stati ricevuti dal Presidente della Repubblica (foto) e siamo stati ospitati in 67 Stati e in tutti i continenti esclusa l’Oceania".

Nelle fasi di lockdown, con il ricorso massiccio allo smart working si è pensato che potesse avvenire una "migrazione" dalle città verso i Borghi, così è stato?

"Inizialmente si, ma sta rientrando e temo che avvenga perché mancano servizi adeguati. Perciò ragioniamo sull’accessibilità fisica e digitale, ad esempio stiamo lavorando ad un accordo con perché entro il 2023 arrivi la connessione veloce in tutti i borghi del Club, che poi è condizione base perchè lo smart working funzioni. Altro problema enorme è la mancanza del medico di base, molti vanno in pensione e non vengono sostituti e questo è un servizio che non può mancare. L’istruzione primaria non c’è dappertutto, così come spesso manca perfino uno sportello bancomat".

La Bandiera del Club sventola in ben 28 Borghi umbri e tra questi uno dei territori più rappresentati è proprio il Trasimeno di cui lei è stato anche un amministratore, come sfruttare al massimo le potenzialità di questa rete?

"Credendoci. Magari realizzando una mini-rete all’interno di quella già esistente, ma il proverbio ’nessuno è profeta in patria’ è sempre attuale epurtroppo proprio in Umbria non c’è mai stata grande consapevolezza nonostante gli appelli e i progetti presentati. Intanto, dopo 2 anni di stop si riparte in Italia e proprio in Umbria a Passignano con l’assemblea generale della Federazione internazionale de Les Plus Beaux Villages de la Terre (I Borghi più belli della Terra) dal 26 (oggi, ndr) al 29 maggio".