Umbria, il green pass non frena le aziende. Ma tanti autonomi sono senza certificato

La gran parte dei no-vax over 50 si annida tra professionisti e partite Iva. Pochi disagi negli uffici

Perugia, 16 febbraio 2022 - Per le statistiche i lavoratori in Umbria senza green pass compresi tra 50 e 65 anni sono circa 15mila, ma i disagi ieri sono stati davvero contenuti. Per due ordini di motivi: intanto perché la gran parte di chi non ha il super certificato verde è tra gli autonomi, le partite Iva, i professionisti e i lavoratori agricoli.

Tutte categorie non proprio giovanissime è vero, ma in cui i controlli sono praticamente inesistenti. Un idraulico o un avvocato che lavorano in proprio se sono convinti di non farsi il vaccino continueranno a non farselo, dato che nessuno lo verifica. A questo si aggiungono le notizie fornite dalle associazioni di categoria e sindacati, che confermano come non si stiano registrando particolari problemi nelle piccole e grandi aziende.

"Nessuna segnalazione particolare" hanno fatto sapere da Confindustria. Stesso copione dalla Cgil: "Non abbiamo notizia di disagi di rilievo". E negli enti pubblici? Al Comune di Perugia, il secondo più importante per numero di dipendenti in Umbria, l’assessore al Personale Luca Merli dice che "i riscontri si potranno avere nei prossimi giorni. Ma al momento non si segnalano situazioni di alcun rilievo".

Poi c’è da tener conto l’altissimo numero di guariti: sono stati più di novantamila nell’ultimo mese e mezzo in Umbria, a fronte di circa 67mila che si erano rimessi dopo aver contratto il Covid nel 2020 e nel 2021. E questo da un lato spiega il crollo delle vaccinazioni, dall’altro anche il limitato numero di disagi o di assenze nei luoghi di lavoro. Altissimo è stato infatti il numero di contagi che ci sono stati dal 20 dicembre in poi. Ben 85 mila i nuovi positivi dal primo gennaio al 15 febbraio (ieri) e testimonia ancora una volta come la Omicron abbia davvero colpito tantissimi umbri.

Tutto ciò a fronte di quasi 89mila che ne erano stati diagnosticati dall’1 marzo 2020 al 31 dicembre 2021. Va anche ricordato che circa un 3 per cento si è reinfettato dopo aver contratto il Covid prima dell’arrivo della Omicron e che comunque sui positivi si tratta di numeri sottostimati, poiché si ritiene che tra asintomatici e non diagnosticati, quegli 85mila degli ultimi 45 giorni possano essere stati circa tre volte superiori (250mila circa). Intanto il trend giornaliero rimane simile a quello degli ultimi giorni. Scendono del 5,7 per cento gli attualmente positivi, ora 13.509, 810 in meno di lunedì.

Sostanzialmente invariato il quadro negli ospedali con 211 ricoverati totali, uno in più, e sette posti occupati in terapia intensiva, uno in meno. Nell’ultimo giorno sono emersi 1.009 nuovi positivi, 1.814 guariti e altri cinque morti. Cala anche il tasso di positività: 8,79 per cento (9,58 lunedì e 7,9 lo stesso giorno della scorsa settimana).