Green pass, i ristoranti: "Se è l’unico modo..."

Cardinali (Fipe Confcommercio): "Non abbiamo alternative valide. Siamo ancora spaesati, ma alla fine è il problema minore"

Una tavolata di amici al ristorante

Una tavolata di amici al ristorante

Perugia, 25 luglio 2021 -  «Tra i tanti problemi affrontati dal comparto questo mi sembra il male minore". La prende con filosofia Romano Cardinali, presidente della Fipe Confcommercio, alle prese con la novità del Green Pass. Come noto la carta diventerà obbligatoria per entrare nei ristoranti al chiuso e consumare al tavolo anche nei bar. Si parte il 6 agosto e i prossimi giorni serviranno per spingere chi ancora non l’ha fatto a vaccinarsi e alle attività coinvolte di preparasi. A proposito di organizzazione, come si stanno orientando i locali? Cardinali osserva che il comparto è ancora frastornato, ma la rabbia iniziale sta via via scemando. . "Fermo restando che per noi sarà un ulteriore rompicapo – osserva – se questo è il modo di fare capire alla gente che solo così si può uscire dal tunnel dei contagi, allora ben venga".  

Presidente, come vi organizzerete per i controlli? "Sappiamo che per chi viola le regole c’è una sanzione da 400 a mille euro sia a carico dell’esercente, che dell’utente. E che se le violazioni si ripetono in tre giorni diversi, l’esercizio potrebbe rimanere chiuso da uno a dieci giorni. Il decreto però non è chiaro. Aspettiamo semplificazioni sul pratico".  

Gli associati che dicono? "Chiamano in associazione. Chiedono, si informano, si sfogano. All’inizio c’è spaesamento, amarezza e rabbia. Ma le persone di buon senso alla fine accettano e capiscono la situazione. Altri dicono che non è giusto, poi però si convincono che questa è l’unica strada da percorrere, se non vogliamo un altro lockdown".  

Per il settore cosa rappresenta il il Green pass? "Con l’Italia in zona bianca rappresenta uno strumento straordinario ed efficace sia per riaprire quelle attività al momento ancora chiuse, come le discoteche, sia per consentire l’accesso di un numero più ampio di persone in occasione di eventi culturali o spettacoli. Se invece i livelli di rischio, a cui si sta lavorando sulla base di nuovi parametri, dovessero cambiare in peggio allora, invece di tornare a misure restrittive non più sostenibili, si potrebbe introdurre il green pass per riservare l’accesso ad ogni attività esclusivamente alle persone che hanno completato il ciclo vaccinale".  

Dunque ne date una lettura positiva? "La carta va utilizzata in chiave positiva e non punitiva. È un cambio di prospettiva fondamentale in grado di garantire libertà e sicurezza sanitaria".  

Silvia Angelici