"Green pass e costi altissimi" Anche le piscine toccano il fondo

Stanno seriamente pensando a una chiusura in massa i gestori di impianti sportivi. Il virus ha falciato le utenze

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"Tra positivi, timori, Green pass rafforzato, le utenze si sono drasticamente ridotte. E noi – ammette Antonello Volpi, gestore della piscina di Ponte san Giovanni – non riusciamo più a coprire i costi". Stanno pensando ad una chiusura di massa i gestori degli impianti sportivi. "A darci il colpo di grazia – dice l’imprenditore – il rincaro del metano: a ottobre ha segnato un più 154%, e a novembre più 237%. Al metano si aggiunge l’aumento del prezzo del 50% dell’ energia elettrica. Una piscina nei mesi invernali consuma mediamente dai 600 agli 800 metri cubi di metano al giorno: lascio a voi fare i conti con il prezzo che è passato da 40 centesimi (Iva al 22 per cento compresa) a uno e trenta (più Iva al 5 %). In media - va avanti Volpi - noi spendiamo circa 6mila euro di energia elettrica al mese, oggi ci dobbiamo mettere il 50% in più. Tante le difficoltà che il settore incontra: dai vincoli di legge molto severi alle norme igieniche e di funzionamento". Discorso utenze. Il covid le ha falciate. "Gli anni passati avevamo 400 bambini alla scuola nuoto, più 100 adulti che si alternavano nell’arco delle settimana, altri 100 iscritti al fitness, l’attività anziani e disabili, e il recupero funzionale. Di queste utenze, ad oggi, ne abbiamo soltanto il 30%. Se prima avevamo due metri di acqua per ogni bagnante, oggi ci sono sette metri per ogni bagnante". La conta de danni è presto fatta: "Questo è un settore che in Umbria ha perso nel 2020 8-10 milioni di fatturato (idem nel 2021); ha avuto 350mila euro di ristori da dividere fra tutti i gestori umbri, che sono circa trenta. Una miseria". Dello stesso avviso anche Aldo Consolo della Gryphus Sporting Club: "Stiamo pensando di chiudere le piscine. Forse terremo aperto solo il padel e la palestra. Così non s va avanti".