Gli umbri restano innamorati del caminetto

Su mille euro di costi per l’energia, ne utilizziamo 100 in legna da ardere. E quattro famiglie su dieci possiedono un camino o una stufa

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Su mille euro di spesa per l’energia (luce e riscaldamento) gli umbri ne investono cento per la legna da ardere. Il vecchio buon caminetto o la stufa restano uno degli elementi di cui le famiglie che vivono nel Cuore Verde non possono fare a meno: non a caso siamo la terza regione che in Italia spende di più per questa "fonte". A rivelarlo l’ultima indagine dell’Istat sui consumi energetici in Italia tra il 2020 e il 2021: gli umbri, infatti, spendono 385 euro per l’energia elettrica, 368 per il gas, 16 per il gasolio, 64 per il Gpl e 52 per il pellet (più i 100,2 per la legna). Una fotografia che svela come solo le famiglie di Basilicata e Calabria spendono più per acquistare il legname da bruciare: 113 e 145 euro rispettivamente. Una tradizione dura a morire come hanno rivelato negli anni diversi studi dell’Arpa, dato che una delle fonti più inquinanti da riscaldamento è proprio quella della legna che bruciamo in stufe e camini.

Tra gli elementi che emergono dall’indagine ce n’è un altro che colpisce: l’Umbria è infatti quella che spende di più per l’energia, seconda soltanto al Piemonte e Veneto. I dati del 2020 rivelano che ogni abitante della nostra regione per luce e riscaldamento di vario tipo, spende 1.563 euro all’anno (il Piemonte 1.630 e il Veneto 1.587): di questi, 159 se ne vanno per la legna, 100 per il Gpl, 602 per la luce e 575 per il gas. E addirittura ad avere un caminetto o una stufa sono il 39,1 per cento delle famiglie umbre, percentuale record (solo il trentino è al 40) con 4,4 tonnellate di consumo annuo a famiglia.

Qualche dato relativo alle altre regioni completa e chiarifica il quadro: nel Nord del Paese il metano assorbe il 50,3% della spesa energetica totale, mentre nel Mezzogiorno la quota di spesa piu’ elevata (49,5%) è destinata all’energia elettrica. Nel Sud e nelle Isole è più alto della media nazionale sia il ricorso all’energia elettrica - con il picco in Sicilia (58,2%) e a seguire Sardegna (51,6%), Puglia (49,3%), Campania (49,0%) e Calabria (45,3%) - che quello per il Gpl (8,7% contro 5% dato nazionale).

Sempre al Sud è alta anche la quota di spesa per legna e pellet (10,6% contro il 7,0% della media nazionale). A livello regionale le quote più elevate di spesa per il metano si registrano in Emilia-Romagna (54,7%) e Lombardia (53,0%). La quota minima (5,3%) si ha in Sardegna, dove la rete di distribuzione del metano e’ piuttosto recente.