Gli incidenti ci costano 242 milioni all’anno

In Umbria la spesa sociale per i sinistri è tra le più alte. In vent’anni scontri dimezzati, ma le vittime fragili (bambini e anziani) crescono

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Incidenti e morti dimezzati in vent’anni in Umbria, ma un costo sociale per curare le vittime che resta tra i più alti in Italia. L’Istat ha elaborato i dati che riguardano la nostra regione, dai quali emergono elementi confortanti e altri più critici. A cominciare dal fatto che ad esempio nel periodo 2001-2010 le vittime della strada si sono ridotte in Umbria del 32,5%, meno però della media nazionale (-42,0%); mentre fra il 2010 e il 2021 si registrano variazioni, rispettivamente, di -32,9% e -30,1%.

Nel 2001 gli incidenti furono 4.181 e 117 vittime, scese a 53 l’anno scorso con 2.001 incidenti. Nell’ultimo decennio l’indice di mortalità sul territorio regionale non subisce variazioni e si conferma pari a 2,7 deceduti ogni 100 incidenti, valore superiore alla media nazionale (1,9 decessi ogni 100 incidenti). Nel 2021 aumenta inoltre in Umbria l’incidenza degli utenti vulnerabili per età (bambini, giovani e anziani) deceduti in incidenti, attestandosi su un valore superiore alla media Italia (66,0% contro 43,9%). Sempre tra 2010 e 2021 l’incidenza di pedoni deceduti è aumentata in Umbria, passando da 15,2% a 17,0%, come nel resto dell’intero Paese (da 15,1% a 16,4%).

L’anno scorso il costo dell’incidentalità stradale con lesioni alle persone è stimato in 16 miliardi e 400 milioni di euro per l’intero territorio nazionale (277 euro pro capite) e in poco più di 242 milioni di euro (280,6 euro pro capite) per l’Umbria; la regione incide per l’1,5% sul totale nazionale. La nostra regione è nella parte destra della classifica, all’undicesimo posto: prima è la Valle d’Aosta con 158,9 euro pro-capite ed è quella dove il costo dell’incidentalità pesa di meno, mentre la peggiore è la Liguria: qui si sfiorano infatti i 400 euro (397,3).

In Umbria sempre l’anno scorso il maggior numero di incidenti (1.294, il 64,7% del totale) si è verificato sulle strade urbane, provocando 30 morti (56,6% del totale) e 1.635 feriti (61,0%). Gli incidenti più gravi avvengono sulle strade extraurbane (3,6 decessi ogni 100 incidenti) e sulle strade urbane (2,3 ogni 100).

Sulle strade urbane il 48,6% dei sinistri stradali si verifica nei pressi di un rettilineo, percentuale che sale al 56,3% sulle strade extraurbane. In ambito urbano gli incidenti che avvengono in corrispondenza degli incroci rappresentano il 21,9% del totale.

Nell’ambito dei comportamenti errati di guida, la guida distratta, la velocità troppo elevata e il mancato rispetto delle regole di precedenza sono le prime tre cause di incidente. I tre gruppi costituiscono complessivamente il 45,2% dei casi. Considerando solo le strade extraurbane, la guida distratta incide da sola per il 20,2% mentre l’elevata velocita per il 19,2%.