Carabiniere ucciso, il ricordo: "Morto per salvare altre vite"

In tanti hanno commemorato il colonnello Valerio Gildoni

Autorità e familiari si sono stretti ancora una volta in un abbraccio

Autorità e familiari si sono stretti ancora una volta in un abbraccio

Città di Castello, 18 luglio 2019 – Un segno indelebile per la città e per tutti i tifernati. Una giornata di ricordo, di dolore ma anche di rispetto, profondo rispetto, verso chi ha deciso di donare la propria vita per cercare di difendere quella degli altri. In tanti hanno deciso di commemorare Valerio Gildoni, il colonnello dei carabinieri ucciso con un colpo d’arma da fuoco il 17 luglio del 2009 a Nanto nella provincia di Vicenza, dieci anni dopo quel tragico evento.

I vertici dell’Arma, a partire dal comandante generale dei carabinieri, generale di corpo d’armata Giovanni Nistri, passando per il comandante della legione carabinieri Umbria, generale di brigata, Massimiliano Della Gala, al Prefetto Claudio Sgaraglia e al Questore di Perugia Mauro Finocchiaro, insieme alle autorità civili, militari di livello regionale e locale, le rappresentanze delle locali associazioni combattentistiche e d’Arma, senza dimenticare i rappresentanti religiosi.

"Il sacrificio del colonnello Valerio Gildoni – ha detto Nistri – non deve essere mai dimenticato. Il vero ricordo non è la presenza nostra o delle istituzioni, il vero omaggio al gesto di Gildoni è l’assenza dei suoi colleghi, che lavorano per la sicurezza di tutti noi: ciò dimostra che abbiamo vicino uomini ordinari che riescono a fare cose straordinarie per il bene dei cittadini e del paese, come ha fatto anche Valerio".

"La sua figura – ha invece detto il sindaco tifernate, Luciano Bacchetta – è grande e ci commuove, ci parla, parla ai giovani che apprendono la sua storia e la riscrivono, ormai da tanti anni, con lo stesso senso di innocenza che ha portato Gildoni al sacrificio di sé. Alla famiglia Gildoni – ha concluso Luciano Bacchetta – al padre, Settimio, alla madre, Paola, al fratello Alberto e alla vedova Barbara Cantucci, oggi come allora, la comunità tifernate si stringe in un abbraccio commosso e affettuoso".

La giornata è proseguita con una messa nella cattedrale della cittadina tifernate. La funzione è stata celebrata dal vescovo diocesano, monsignor Domenico Cancian, coadiuvato, tra gli altri, dal cappellano militare don Aldo Nigro e dal fratello della Medaglia d’Oro don Alberto Gildoni. Assenti, per motivi istituzionali, gli onorevoli Riccardo Augusto Marchetti, della Lega, e Walter Verini, Pd, che hanno scritto dei messaggi alla famiglia e all’Arma.