Gestione delle biblioteche Si va al Consiglio di Stato

Dopo la sentenza del Tar Umbria che aveva ribaltato la "gara" comunale la società aggiudicatrice si appella. Palazzo dei Priori sta alla finestra

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Per adesso il Comune ha prolungato il contratto con la società cooperativa Conser fino al 26 marzo. Un tempo necessario a stabilire cosa deciderà il Consiglio di Stato sulla gara della gestione delle biblioteche. Già perché la società vincitrice, dopo il ribaltamento del Tar Umbria, ha presentato ricorso a Palazzo Spada, a Roma.

Un appalto importante, da 1,161 milioni di euro per tre anni rinnovabili per lo stesso periodo di tempo. Il Tribunale amministrativo aveva dato ragione alla coop, la Abn, che era ricorsa contro l’aggiudicazione della gara.

E proprio il Tar aveva stabilito che la clausola sociale era vincolante anche al fine di valutare la congruità dell’offerta economica presentata al ribasso (del 21,21%) dalla Cooperativa Conser per la gestione. In sostanza la Cooperativa si era impegnata a riassorbire 10 unità del personale uscente – con esperienza maturata sul campo –: aspetto non dovuto ma vincolante dopo la presentazione in gara.

Per poi spiegare che i minori costi del servizio erano stati ricavati grazie all’utilizzo di ben 8 lavoratori under 35 che usufruiva di sgravi fiscali quando, in tutto per il servizio servivano solo 14 unità. Una questione che sarebbe andata a incidere necessariamente nell’offerta iniziale e quindi nella lamentata anomalia dell’eccessivo ribasso. E’ questo il motivo per cui il Tar dell’Umbria aveva deciso un cambio in corsa nella gestione delle biblioteche comunali di Perugia. Vedremo ora come il Consiglio di Stato chiuderà la partita. I ricorrenti (anche la terza arrivata aveva impugnato la gara) avevano chiesto l’annullamento dell’aggiudicazione, del contratto e la possibilità di subentrare sollevando dubbi sulla capacità economica della vincitrice. Rilievo questo respinto dal Tar.