E' morto Gastone Moschin, addio all'ultimo degli "Amici miei" / FOTO

Aveva 88 anni e da tempo viveva nella campagna umbra. Il funerale a Narni Scalo

Gastone Moschin, secondo da sinistra, in "Amici miei"

Gastone Moschin, secondo da sinistra, in "Amici miei"

Narni (Terni), 4 settembre 2017 - E' morto all'età di 88 anni Gastone Moschin, grande attore, originario della provincia di Verona (San Giovanni in Lupatoto) che da anni aveva scelto la campagna dell'Umbria per vivere, in particolare la provincia di Terni. Moschin si è spento oggi pomeriggio all'Ospedale Santa Maria di Terni dove era ricoverato dal 30 agosto a seguito di un peggioramento di una grave cardiopatia cronica e il giorno successivo era stato trasferito dalla Cardiologia all'Unità di terapia intensiva cardiologica dove è morto questo pomeriggio poco prima delle 18. Il funerale si terrà mercoledì 6 settembre alle 10 nella chiesa della Madonna del Ponte, a Narni Scalo.

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Moschin resterà per sempre nella memoria dei cinefili per il suo ruolo in Amici Miei: l'architetto Rambaldo Melandri. E Moschin era l'ultimo degli "Amici miei" ancora in vita dopo le scomparse di Ugo Tognazzi, Adolfo Celi, Duilio Del Prete, Philippe Noiret e Renzo Montagnani.

La mitica scena degli schiaffi alla stazione di Firenze
La mitica scena degli schiaffi alla stazione di Firenze

Se il Melandri lo ha reso una maschera immortale della commedia all'italiana, sarebbe ingiusto non ricordare la grandissima carriera di un attore poliedrico che è stato protagonista a teatro, al cinema e anche in televisione. Il suo debutto al cinema nel 1955 con 'La rivale', di Anton Giulio Majano. Ma come non ricordare i grandi sceneggiati di Sandro Bolchi, "Il mulino del Po" e "I Miserabili", dove interpretava Jean Valjean, fino alle partecipazioni a "Don Matteo" e "Sei forte maestro". Al cinema ha lavorato con i registi più grandi: Lizzani, Vancini, Germi, Vancini, Bertolucci, Pietrangeli, Monicelli. Un grande uomo di spettacolo, che in carriera ha vinto due Nastri d'argento: uno del 1967 per "Signore & Signori" e uno nel 1986 per "Amici miei atto III".

A dare l'annuncio della morte di Moschin è stata la figlia con un post su Facebook:

Sempre la figlia ha pubblicato sullo stesso social network una foto di suo padre insieme a Paolo Villaggio, recentemente scomparso:

Gastone Moschin con Paolo Villaggio
Gastone Moschin con Paolo Villaggio

Moschin viveva dal 1990 a Capitone, nelle vicinanze di Narni. Vi aveva installato un maneggio di cavalli, il primo centro di ippoterapia dell'Umbria. Era stato anche insegnante di recitazione a Terni. E anche se non aveva legami anagrafici con la Toscana, in quella regione era sentito come un conterraneo. Non per nulla tra i primi messaggi pubblici di cordoglio ad arrivare c'è quello del sindaco di Firenze, Dario Nardella: "Caro Moschin per noi sarai sempre l'ineffabile architetto Melandri. Addio amico nostro!".

Dal suo Veneto invece è il governatore Luca Zaia a commentare: "Con Gastone Moschin scompare non soltanto uno dei migliori e più rappresentativi attori italiani, ma il volto di un Veneto che dalla commedia dell'arte, passando per Goldoni, arriva alla commedia di costume mettendo in scena i nostri vizi e le nostre virtù, le nostre debolezze ma anche la nostra forza interiore".