I furbetti della tassa di soggiorno

Tredici albergatori denunciati per peculato. 'Evasi' 112 mila euro

La Finanza

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Perugia, 17 settembre 2019 - I turisti pagavano. Decine di migliaia di visitatori ospiti delle strutture ricettive perugine sborsavano la tassa di soggiorno. Ma il denaro riscosso – secondo l’accusa – non finiva, come invece previsto, all’interno delle casse comunali. E’ ancora peculato per tredici persone, responsabili della gestione di altrettante strutture, l’accusa mossa dalla procura di Perugia (pm Mario Formisano) all’esito di un’indagine svolta dalla compagnia di Perugia della guardia di finanza. Nei giorni scorsi ai tredici indagati è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini, l’anticamera della richiesta di rinvio a giudizio. Gli accertamenti sono scattati, come già avvenuto in passato, in seguito alla segnalazione di Palazzo dei Priori rispetto al mancato o ritardato versamento delle imposte di soggiorno da parte degli operatori del settore. Le Fiamme Gialle della Compagnia di Perugia, dopo accurate indagini, hanno ricostruito la cifra dovuta al Comune, che è risultata essere di poco superiore a 112 mila euro.

Ma non è tutto. Per uno degli indagati è anche scattato un provvedimento di sequestro preventivo, eseguito su beni del valore complessivo di 70 mila euro. In una nota la stessa Finanza ricorda che i titolari delle strutture ricettive (alberghi e simili), una volta ricevuto il pagamento della cosiddetta “imposta di soggiorno” assumono la duplice veste di “incaricato di pubblico servizio” e di “agente contabile”, diventando di fatto responsabili del denaro ricevuto dagli ospiti, con l’obbligo di riversare al Comune quanto percepito. Il mancato versamento può pertanto dare luogo a responsabilità di tipo penale ed erariale.Da qui la contestazione di peculato. Oltre alle tredici strutture quattro B&B sono stati segnalati alla Corte dei Conti di Perugia per violazioni connesse alla mancata presentazione del cosiddetto “conto giudiziale”, previsto dalla normativa di settore.

Già a processo, davanti al gup del tribunale, sono finiti quattro albergatori che, in passato, avrebbero messo in atto lo stesso trucchetto. Percepivano la tassa ma non la versavano. Gli imputati hanno scelto il patteggiamento o il rito abbreviato e il giudice si pronuncerà alla prossima udienza dell’ 8 ottobre.

Eri.P.