Frenano i ricoveri ma ci sono 8 decessi

I liceali i più contagiosi, primi sette pazienti a Spoleto. Cala la percentuale dei positivi che scende sotto il dieci per cento

Sembrano rallentare i ricoveri Covid negli ospedali dell’Umbria dove ieri c’erano comunque ben 292 pazienti, sette più di ieri (tutti portati a Spoleto che ha allestito i primi letti ma solo nell’area Rsa), 37 dei quali si trovano in terapia intensiva. Va detto che purtroppo che si sono registrati 8 decessi. Quattro sono quelli conteggiati nel Dashboard della Regione (aggiornato al giorno precedente tra cui un eugubino, prima vittia dall’inizio della pandemia), altrettanti si sono registrati ieri tra Perugia dove sono morti due pazienti di 72 e 64 anni di Perugia tra cui un giornalista Rai in pensione, uno (90 anni) a Foligno ma originario di Perugia e un altro a Terni di 93 anni.

Secondo i dati aggiornati della Regione superano ormai quota 5 mila gli attualmente positivi (5.004), con 401 casi accertati nell’ultimo giorno, 8.273 totali e 159 guariti che portano il totale a 3.155. Nelle ultime 24 ore sono stati processati 4.746 tamponi, 286.380 totali e questo sta a significare che la percentuale dei contagi l’altro ieri è stata pari a poco meno del 9% (lunedì erano stati l’11% e domenica il 27%): da due giorni insomma si registra un calo, ma bisognerà capire se è solo un caso oppure se davvero c’è stato un rallentamento.

Da un’analisi ancora più approfondita, emerge comunque che sono sono i liceali quelli che hanno avuto l’aumento più importante di contagi nell’ultima settimana. A raccontarlo sono i dati della Regione che suddividono i positivi per classi di età. Bene, proprio i positivi al Covid-19 che hanno tra i 14 e i 17 anni dal 20 al 26 ottobre (questo è l’ultimo dato disponibile) sono aumentati del 29,1% passando da 261 a 337 ragazzi affetti da Covid. Numeri che dal punto di vista assoluto restano contenuti (anche perché la fascia di età è ristretta) ma che percentualmente ha avuto un incremento medio di 10 punti superiore rispetto alle altre fasce. Tutte quante (come mostra la ricostruzione grafica) hanno avuto una crescita tra il 17 e il 21 per cento. E proprio i più piccoli (0-6 anni) sono quelli che aumentano di meno e che rappresentano la categoria in assoluto meno colpita: sono 240 in tutta l’Umbria, contro il doppio dei 6-13 anni (studenti di scuole elementari e medie) che invece sono arrivati a quota 519. Tutta la fascia da 0 a 17 anni arriva comunque a rappresentare poco più del 14% del totale dei positivi in Umbria, contro un 29 per cento invece di quelli che hanno tra 18 e 39 anni, che in totale sono 2.200. La fascia contagiata più numerosa resta quella tra i 40 e i 64 anni (anche perché è numericamente la più estesa visto che raccoglie un intervallo di 24 anni) dove i positivi sono 2.857 con un aumento che sfiora il 20 per cento negli ultimi sei giorni. Sopra gli 80 anni invece gli affetti da Covid sono 529 mentre 876 quelli tra 65 e 79 anni: anche queste ultime due fasce hanno un incremento in medio con le altre.

Quanto alle Rsa (strutture per anziani), la situazione resta preoccupante, a cominciare da quella di Fontenuovo. Qui sono 50 gli ospiti contagiati su un totale di 90 i contagiati tra gli ospiti e 19 tra gli operatori. I vertici hanno fatto sapere che sono in corso i monitoraggi e le cure, con alcuni che sono finiti già in ospedale e due decessi. Salgono intanto a 13 (sabato scorso erano sette) gli anziani positivi nel centro geriatrico Le Grazie di Terni, mentre nella casa di riposo "Andrea Rossi" di Assisi, 6 sono le persone risultate positive su 56 ospiti e nessuno dei 45 operatori e dipendenti è risultato contagiato. E infine il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Thomas De Luca, afferma a proposito delle Rsa che "se il personale pubblico e quello del privato sociale non viene più adeguatamente monitorato corre il rischio di divenire fonte diretta di contagio. È necessario mettere in campo tutte le procedure per garantire che chi entra in contatto con persone appartenenti a categorie estremamente vulnerabili al virus sia tutelato, per non creare focolai con epiloghi simili a quelli che abbiamo visto in Lombardia".

Michele Nucci