Invia foto 'hard' della figlioletta all'amante. Condannata

Anche l'amante della donna è stato condannato

Violenza sui bambini

Violenza sui bambini

Perugia, 9 novembre 2018 -  Sei anni e otto mesi al dirigente dell’Inail di Bari arrestato dalla squadra mobile della questura di Perugia perché aveva chiesto all’amante – affetta da disturbi cognitivi – foto e video hard di lei e della figlioletta di appena sette anni. Condanna più mite invece, due anni e dieci mesi, alla mamma, in virtù della perizia con cui è stata dichiarata parzialmente incapace di intendere e di volere. La sentenza, con rito abbreviato, è arrivata ieri pomeriggio, mentre i fatti erano venuti a galla l’estate dello scorso anno perché una dipendente di un centro di cartomanzia aveva raccolto le terribili confessioni della donna, una 41enne folignate difesa dall’avvocato Alessia Modesti che finì in carcere, così come l’amante conosciuto in chat, assistito da Luca Gentili e dalla collega pugliese Alessandra De Filippis.

Il giudice Piercarlo Frabotta ha inoltre stabilito una provvisionale immediatamente esecutiva nei confronti della minore di 40mila euro. Nelle conversazioni intercettate – anche tra la mamma e il call center – ci sono chiari riferimenti alla richiesta dell’uomo di avere rapporti sessuali con la bimba, tanto da farsela passare al telefono e farle proposte indecenti. «La mia figlia si è destabilizzata, gli ho detto, si è spaventata a morte... mi ha preso il telefono... », aveva confessato la donna alle cartomanti. Alle amiche aveva anche detto «lui lo vuole l’incontro però sta’ fa lo scemo, lo vuole io, lui e la figlia... Sì, io gli ho mandato le foto spinte». Per fortuna, i poliziotti della squadra mobile e della postale, coordinati dal sostituto procuratore Massimo Casucci, erano arrivati in tempo prima del fatidico incontro.

Prima che quell’orco, che si è sempre dichiarato innocente, mettesse le mani addosso alla piccola. Ma intanto, i video erano stati girati e le foto scattate e l’innocenza della bimba violata per sempre. Secondo la perizia, il comportamento della mamma sarebbe dovuto a una parziale incapacità di intendere e di volere che aveva fatto di lei una persona «fragile e suggestionata» da un uomo che invece era ben consapevole della condizione della donna, e proprio per questo gli è stata contestata un’aggravante specifica, mentre alla 41enne, sono state concesse le attenuanti generiche. Nel materiale informatico agli atti dell’inchiesta ci sono «selfie erotici» e video con tanto di audio che ritraggono madre e figlia, nei quali la donna si rivolge alla minore «indicandole come muoversi» mentre la coinvolge in situazioni indicibili che mimano veri e propri rapporti intimi.

Fra. Mar.