REDAZIONE UMBRIA

"Filiera del tabacco decisiva, non può morire"

Fabio Rossi, presidente di Tti: "L’impatto sarebbe molto grave per tutta l’economia umbra". Domani summit con i vertici di Deltafina

"Il Tti (Trasformatore Tabacco Italia) è una filiera vera in cui le figure chiave lavorano nelle aziende agricole in estate e sono occupati nello stabilimento in inverno. La fine di una ‘coltura labour intensive’ come il tabacco avrebbe un impatto molto grave sul distretto Umbro". A dirlo è Fabio Rossi, presidente di "Trasformatore Tabacco Italia", alla vigilia dell’incontro che ci sarà domani a Ospedalicchio di Bastia Umbra fra i vertici di Deltafina e le segreterie nazionali e territoriali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil per recepire le richieste dei lavoratori e condividere soluzioni sulla filiera umbra del tabacco. Un summit importante anche alla luce delle dichiarazione di Jti, che ha individuato un nuovo partner commerciale proprio in Deltafina.

Secondo lei perchè la Jti ha deciso di cambiare partner e di iniziare un rapporto con Deltafina?

"Nel 2011 nasce la cooperativa di trasformazione Tti per lavorare solo tabacco italiano, di ottima qualità, quasi esclusivamente per la Jti. In questi 10 anni di ottima collaborazione, la cooperativa che io rappresento non si è limitata a fare un’attività di service per la Jti, ma ha fatto importanti investimenti per implementare la logistica, per migliorare la sicurezza sul lavoro, gli standard produttivi, la transizione ecologica e ridurre i costi sia di produzione che di trasformazione. La multinazionale giapponese in questi anni ha sempre apprezzato i nostri standard produttivi e non c’è stata mai una contestazione, anzi ci hanno sempre posti tra i migliori fornitori al mondo. Inoltre i costi di trasformazione del Tti sono sempre stati concordati e giustificati con la stessa Jti: essendo noi una cooperativa agricola e non dovendo fare utili, abbiamo costi agricoli e margini operativi al di sotto dell’1%".

E quindi?

" Sicuramente in questi anni abbiamo pagato, rispetto al competitor, prezzi del tabacco più remunerativi che hanno dato la sostenibilità ai tabacchicoltori in quanto dovere etico e giuridico in un mercato omogeneo qual è la filiera produttiva del tabacco italiano".

La società con sede a Ospedalicchio, secondo lei come può offrire dei vantaggi alla multinazionale giapponese?

"Visto che, dalle dichiarazioni, le scelte sono state dettate da maggior competitività del nostro competitor, probabilmente i vantaggi saranno dovuti a costi più bassi delle miscele a seguito di una politica conservativa dei prezzi pagati ai produttori, come è stato finora e facilmente verificabile dai dati Agea".

Ci sono dei tabacchicoltori in zona che potrebbero aderire a Deltafina?

"Gli assessori delle 4 regioni tabacchicole hanno costituito una ‘cabina di regia’ per avere prezzi adeguati ai costi di produzione e contratti pluriennali. Se ci saranno queste condizioni si potrà pensare a rifare contratti. Altrimenti, purtroppo, rimarranno a coltivare solo quelle aziende che, per le loro esposizioni bancarie, sono costrette a rinnovare i contratti".