Lo scandalo della ritmica. "Farfalle? Qui nessuno ha mai imposto diete"

L’allenatrice federale spoletina Laura Bocchini (è anche arbitro internazionale) : "Per vincere servono passione e lavoro, non certo le umiliazioni"

Spoleto (Perugia), 6 novembre 2022 - "Un abbraccio forte tra la ginnasta e l’allenatrice per il raggiungimento di una grande gioia". È questa la ginnastica ritmica secondo l’allenatrice federale de La Fenice Spoleto, Laura Bocchini, che venerdì sera a Catania nel pieno della "bufera" che in questi giorni sta investendo questa affascinate disciplina sportiva ha vinto l’ennesimo titolo italiano con una giovane atleta: Angelica Roccetti.

Spoleto, come noto agli addetti ai lavori del mondo della ginnastica, è una delle "capitali" della ritmica italiana perché negli ultimi tre quadrienni olimpici ha "fornito" alla squadra nazionale delle Farfalle ben due atlete. Prima la italo-rumena Andreaa Stefanescu, bronzo a Londra 2012, poi Agnese Duranti, bronzo a Tokyo 2020 e attualmente ginnasta della squadra che si prepara al centro federale di Desio per Parigi 2023. La società “La Fenice“ è ormai da anni una fucina di giovani talenti ed ha preso parte in passato anche al campionato a squadre di serie A1, organizzato da Federginnastica. E il club umbro deve i propri successi al tecnico federale e giudice internazionale Laura Bocchini, insegnate di educazione fisica che da oltre 30 anni si dedica con passione a questa disciplina insieme alla collaboratrice Ivelina Taleva, ex ginnasta della nazionale bulgara.

Cosa pensa di questa “bufera“ che esplosa sulla ginnastica?

"Sono molto dispiaciuta per quello che sta accadendo – dice l’allenatrice spoletina –. Noi non abbiamo mai avuto problemi del genere né per quanto riguarda l’aspetto alimentare né per quello psicologico. Partiamo dal presupposto che la ginnastica è una strumento educativo".

Però poi l’agonismo può complicare le cose?

"Non in quel senso. Certo, richiede da parte delle atlete, determinate caratteristiche fisiche e un preciso approccio da un punto di vista psicologico. Per praticare sport ad alto livello servono determinazione e sacrificio, ma queste cose gli atleti, di qualsiasi sport peraltro, le sanno benissimo. Il compito di una allenatrice, di un tecnico in generale, è anche quello di capire se una ginnasta ha il carattere per praticare sport ad alto livello. Alla base di tutto però c’è sempre il rapporto umano da vivere con enorme attenzione e sensibilità perché si tratta di bambine".

Stefanescu e Duranti le hanno mai raccontato cose del genere?

"Da quanto mi risulta Andreaa e Agnese non hanno mai avuto particolari problemi. Con questo non voglio dire che non possono esserci stati casi, che però voglio definire "particolari", di tecnici non formati o preparati a dovere che adottano metodologie di allenamento inesatte o addirittura società che spingono le atlete al risultato a qualunque costo".

E l’alimentazione?

" Noi abbiamo sempre consigliato alle nostre ginnaste di seguire un’alimentazione equilibrata. Nella nostra squadra non abbiamo la figura del nutrizionista. Se c’è chi ha pensato di rivolgersi ad un professionista dell’alimentazione, lo ha fatto autonomamente. E voglio anche sottolineare che noi non abbiamo la bilancia in palestra né tantomeno abbiamo mai umiliato un’atleta per qualche chilo in più".

Insomma, non serve una dieta ferrea per vincere.

"No e nemmeno le umiliazioni inflitte da parte dello staff tecnico. Il caso della nostra società ’La Fenice’ lo dimostra – dice con orgoglio –. A parlare sono i numeri ed i risultati ottenuti in pedana negli anni da parte delle nostre ginnaste che in più di un’occasione hanno assaporato la gioia della vittoria. Successi frutto solo di passione, lavoro e allenamento".