Fango, rabbia e macerie Ora lo stato di emergenza

Sopralluogo di Comune e Regione, si valuta la richiesta di aiuti al Governo. A Villa Pitignano continuano i lavori, salgono a 200 le richieste di intervento

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Hanno lavorato fino a notte fonda, armati di pale e buona volontà. Hanno spalato il fango, rimosso alberi e detriti, messo in salvo quel che restava di mobili e ricordi. Gettato il resto, a malincuore. A Villa Pitignano - tra le frazioni più colpite dal maltempo - gli interventi sono andati avanti senza sosta, dopo il nubifragio che lunedì pomeriggio ha colpito la zona Nord di Perugia e Passignano. "Guardi qui, il garage è ancora allagato", l’amarezza di un pensionato. Racconta quegli attimi di paura, l’acqua che veniva giù dalla strada travolgendo tutto, i danni del giorno dopo. "Nel mio palazzo siamo rimasti anche senza elettricità, è stato un inferno", ammette. L’altra sera i residenti hanno anche portato da mangiare agli ’angeli del soccorso’. Una pizza e un cornetto per "sentirci uniti in questa emergenza", dicono.

Al fianco della gente c’erano più di 30 volontari della Protezione Civile comunale e regionale, che in collaborazione con i Vigili del Fuoco, hanno aiutato la popolazione e i commercianti a liberare negozi, garage e macerie e hanno risposto alle numerose richieste di intervento dei cittadini in difficoltà nelle proprie abitazioni. Sono proseguiti gli interventi per per riaprire il sottopasso di Villa Pitignano, mentre diverse squadre di geometri e tecnici dell’ente restano impegnati nel ripristino di strade, fognature e verifiche generiche sul territorio. Oggi arriveranno altri 50 volontari.

Il nubifragio ha lasciato ferite profonde. Le richieste di intervento pervenute ai numeri della Protezione Civile dai residenti di Villa Pitignano, Ponte Felcino, Ramazzano e Colombella ieri sono già arrivate a 200. Il sindaco Andrea Romizi ieri mattina ha partecipato al sopralluogo tecnico insieme agli assessore alla sicurezza Luca Merli e ai Lavori Pubblici Otello Numerini, a Roberto Chiesa della protezione Civile, all’assessore regionale ai trasporti Enrico Melasecche e ad alcuni dirigenti della Regione per valutare la richiesta formale di stato di emergenza. "Al manifestarsi di un evento calamitoso - fa sapere Palazzo dei Priori - spetta ai Comuni, alle Unioni di comuni e alle Province rilevare i danni e valutare un’eventuale richiesta di stato di emergenza, al fine di attivare le procedure per il finanziamento di interventi a favore della popolazione e del territorio, attraverso l’emanazione di provvedimenti anche in deroga all’ordinamento vigente".

Intanto sembrerebbero esclusi danni strutturali alla palazzina evacuata, dove presto potranno rientrare le nove famiglie che ci abitano. Sette hanno trovato un’autonoma sistemazione, mentre due sono state accolte in un albergo della città.

Potenziato anche il servizio di Gesenu per il ripristino dei contenitori, la pulizia delle strade e il servizio di smaltimento dei rifiuti ingombranti. "E’ stato necessario utilizzare mezzi speciali dotati di gru per la raccolta dei rifiuti voluminosi generati durante l’alluvione - fanno sapere -. Le attività continueranno incessantemente". In attesa dell’arcobaleno.

Daniele Cervino