Esame-farsa per Suarez: caso chiuso Quattro indagati, l’avvocato della Juve istigò

Il procedimento contro Paratici e Chiappero bloccato in attesa della decisione. Negli atti le dichiarazioni di Andrea Agnelli

di Erika Pontini

La procura ha messo un punto fermo nell’inchiesta per l’esame farsa del calciatore Luis Suarez: fu l’avvocatessa della Juventus Maria Cesarina Turco "l’istigatrice" dei falsi - addebitati alla ex rettrice Giuliana Grego Bolli, all’allora direttore generale Simone Olivieri e alla professoressa Stefania Spina - contenuti nella delibera con cui istituirono una sessione straordinaria il 17 settembre 2020 per far sostenere l’esame B1 di lingua italiana al campione in odore di Juve.

I pubblici ufficiali sostennero infatti che la sessione era dettata da esigenze logistiche e di sicurezza a causa della pandemia mentre la data straordinaria era stata decisa - secondo la procura di Perugia - ‘ad personam’ per consentire a Suarez di ottenere l’attestato nei tempi ‘richiesti’ dal club torinese, indispensabili per la successiva cittadinanza italiana.

Ma nell’avviso di conclusione delle indagini, notificato ieri a Turco, Grego Bolli, Olivieri e Spina, che ricalca le imputazioni già contestate di falso e rivelazioni di segreti d’ufficio mancano i nominativi del Ds della Juve, Fabio Paratici e dell’avvocato Luigi Chiappero - indagati per false dichiarazioni al pm - per aver mentito in merito al loro interessamento presso il ministero dell’Interno per velocizzare la pratica della cittadinanza di Suarez. Il capitolo che ha coinvolto - ma solo come testimone l’ex ministra Paola De Micheli alla quale si rivolse l’”amico” Paratici e le chat scambiate con il capo di gabinetto del Viminale, Bruno Frattasi - sono infatti rimaste nel fascicolo originario, in attesa della definizione del procedimento principale, così come prevede la norma. La ratio è semplice. Solo se si provasse che la ricostruzione dell’accusa è fondata potrebbe proseguire anche il procedimento per false dichiarazioni.

Nell’atto giudiziario mancano altri due nominativi: uno è quello di Lorenzo Rocca, l’esaminatore di Suarez che ha patteggiato un anno di pena, l’altro è quello di Cinzia Camagna, la segretaria del Centro di valutazione linguistica. Il procuratore capo Raffaele Cantone e i pm Paolo Abbritti e Gianpaolo Mocetti hanno stralciato la posizione della donna, incaricata di compilare il giorno prima dell’esame l’attestato da consegnare al ‘pistolero’ con tanto di votazione minima. La segretaria era stata inizialmente indagata per concorso in falso ma la procura potrebbe decidere di archiviare le accuse. Resterebbe così persona informata sui fatti, in grado di riferire sulle condotte dei protagonisti della vicenda.

Secondo la contestazione dei pm a Grego Bolli, Olivieri, Spina e Rocca, Suarez ricevette il 12 settembre del 2020 "il file pdf contenente l’intero svolgimento della prova" poi sostenuta cinque giorni dopo. Al termine della quale venne rilasciata l’attestazione per ottenere quella cittadinanza alla quale era "condizionato" l’esito della trattativa con la Juve. Anche se "non spiccica na parola", "non coniuga i verbi" e "parla all’infinito" disse la professoressa Spina, intercettata.

Nel fascicolo di indagine sono confluite anche le dichiarazioni del presidente della Juventus, Andrea Agnelli, sentito in qualità di persona informata sui fatti: a tirarlo in ballo, parlando di una telefonata con lui, fu proprio Suarez e Maurizio Lombardo, ex General Secretary del club che ha lasciato la Juve dopo quasi dieci anni nell’ottobre scorso e che, proprio a settembre prese parte alle riunioni del vertice della squadra per l’ingaggio da 10 milioni di euro del campione uruguaiano.