Emergenza occupazione Ottomila a caccia di lavoro

Il dato registrato dopo la prima ondata di lockdown è destinato a salire. Con la pandemia impennata della cassa integrazione: non era così da 10 anni

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Ottomila le persone in cerca di occupazione nella provincia ternana a giugno scorso dopo la prima fase del lockdown. E’ quanto emerge dagli indicatori dell’economia locale diffusi dalla Prefettura, di concerto con le associazioni di categoria. Il dato è ovviamente al ribasso visto che i successivi effetti della pandemia e la crisi territoriale non fanno certo presagire una diminuzione. Quello della disoccupazione resta il principale problema dell’area, spesso snobbato o tralasciato come se ormai fosse irrimediabile.

Ieri nuova manifestazione di protesta alla Treofan, a cui sono rimaste di fatto più o meno 48 ore di vita se non si dovesse arrivare a un accordo equo con la proprietà, la multinazionale indiana Jindal, che scongiuri i 150 licenziamenti. Tornando alle rilevazioni sull’impatto della pandemia a giugno scorso, il numero di occupati risulta pari a 85mila unità, in diminuzione del 2,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. "La forza lavoro – si legge nel rapporto diramato dalla Prefettura – si è ridotta del 6,1% e la contrazione è più accentuata nella componente femminile, -7,9%. Tra il primo semestre del 2019 e quello del 2020, il numero di occupati è diminuito dell’11,7% tra i lavoratori dipendenti, mentre tra gli autonomi si registra una crescita del 29% che interessa tutti i settori". Impressionanti i dati sull’accesso alla cassa integrazione, a causa del fermo o delle limitazioni alle attività produttive, conseguenza del Covid: le ore di cassa integrazione ordinaria sono aumentate di circa il 520% e di oltre mille volte la cassa integrazione in deroga. "Per avere dei valori comparabili – si legge nel rapporto dell’economia ternana – occorre tornare alla crisi finanziaria del 2009-2012 quando le ore di cassa integrazione in deroga furono perfino superiori a quelle attuali".

Ste.Cin.