"Elezioni, indecisi determinanti anche in Umbria I candidati locali? Qualcosa possono spostare"

L’analisi di Bruno Bracalente a 25 giorni dal voto "Occhio alle sorprese, di questi tempi basta uno slogan... "

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Nel 2018 in Umbria l’affluenza alle politiche fu molto alta: più del 78% degli elettori andarono a votare, 525 mila umbri. Ma a casa ne restarono più di 147mila e altri 5mila votarono scheda bianca. Oggi sembra proprio che possano essere gli indecisi a decretare chi vincerà le elezioni, o perlomeno a sancire chi sarà la sorpresa di questa tornata. "Gli indecisi possono pesare molto – sostiene Bruno Bracalente, già docente di Statistica alla facoltà di Economia dell’Università di Perugia e curatore, insieme ad altri docenti, dei rapporti sui flussi elettorali in Umbria –: attualmente se non sbaglio sono più di un terzo e le loro scelte potranno essere decisive sia per la vittoria nei collegi uninominali che nelle liste proporzionali".

In Umbria le proiezioni dell’Istituto "Cattaneo" basate sui sondaggi dicono che nei tre collegi uninominali il centrodestra vincerà in maniera schiacciante. "Credo che la situazione a livello nazionale possa rispecchiare a grandi linee quello che accadrà in Umbria - continua –, anche se il centrosinistra potrebbe avere un risultato migliore, almeno così è accaduto storicamente. Tutto questo al netto dei singoli candidati che certamente qualcosa possono spostare, anche se alle politiche pesano molto i simboli e i leader nazionali...". Certo, forse i campioni di preferenze schierati dai diversi schieramenti avranno un peso relativo, dato che comunque gli esperti calcolano che in Umbria, cinquemila voti corrispondono a circa l’1 per cento.

"A mio avviso potranno esserci comunque delle sorprese – aggiunge Bracalente – se qualcuno si inventa qualcosa negli ultimi giorni di campagna elettorale, lo scenario potrà cambiare. Vi ricordate l’annuncio di Sivlio Berlusconi sull’abolizione dell’Ici? I suoi effetti li produsse, eccome. Va anche detto che però gli italiani sono ormai avvezzi alle promesse, soprattutto quelle mancate, quindi bisognerà fare attenzione agli annunci roboanti. Quel che è certo è che ormai il voto procede a ’ondate’ – precisa –, non sono certo io a dire che gli italiani cambiano idea rapidamente: basta andare indietro nel tempo e ricordare gli exploit di Silvio Berlusconi, Matteo Renzi o dei Cinquestelle per citare il caso più recente". Ma potrà accadere davvero ciò che successe con Pierluigi Bersani che era stra favorito e che invece alla fine perse? "Difficile – conclude Bracalente –, qui il divario è molto più largo...".

m.n.