"Ecco la mia ’odissea’ per ottenere un referto"

Una brutta avventura con l’ospedale di Orvieto. La racconta un paziente con una patologia cardiaca, Luigi Zaccardi, che ha dovuto faticare molto per sottoporsi ai normali controlli a cui lo obbliga la sua situazione. "Ogni anno, per mia patologia cardiaca, mi sottopongo a controllo all’ospedale di Orvieto. Il controllo deve essere preceduto da un holter 24h. E qui iniziano i problemi – racconta –. Vengo messo in lista di attesa a fine gennaio, gli ambulatori di cardiologia di Orvieto hanno la strumentazione holter guasta, non riparata e non sostituita. Questo non lo dico io, me lo dice al telefono Urp di 2. Dopo 70 giorni sollecito sia per telefono, che via mail a Urp. Nessun cenno da parte del medico responsabile delle liste di attesa. Risollecito dopo quattro giorni via mail Urp, stavolta con tono molto risentito. Il giorno dopo vengo contattato. Disponibilità, 8 maggio, ospedale di Amelia. E qui chi mi contatta dice che a Orvieto i dispositivi non sono funzionanti. Primo andata-ritorno Orvieto-Amelia, 8 maggio. Secondo viaggio come sopra 9 maggio per togliere il dispositivo. Il 22 maggio chiamo l’ospedale di Amelia: il referto non è pronto. Il 24 maggio l’ospedale chiama per dire che il referto c’è. Terzo viaggio c il 25 per il referto cartaceo, che mi è indispensabile – prosegue il racconto –: 40 minuti di attesa presso gli ambulatori di cardiologia, in attesa della comparsa di un’infermiera, che mi consegna il referto, e alla quale manifesto, con rispetto, il mio risentimento chiedendole di riferire al responsabile di reparto, che non si fa vedere. Testimoni presenti".