Viadotto sotto sequestro sulla E 45, "Ora intervengano i militari"

Sit-in a Pieve Santo Stefano, in provincia di Arezzo, con Gianluca Cirignoni, consigliere comunale a Citerna ed ex consigliere regionale umbro

Manifestazione di protesta a Pieve Santo Stefano

Manifestazione di protesta a Pieve Santo Stefano

Pieve Santo Stefano (Arezzo),  21 gennaio 2019 – «E' una catastrofe: vista la chiusura della E45, almeno venga riaperta la vecchia statale, anche facendo scendere in campo il Genio Militare: il Governo deve fare in fretta». Parole di fuoco, quelle di Gianluca Cirignoni, consigliere comunale a Citerna ed ex consigliere regionale umbro, durante il summit che si è tenuto all’uscita nord di Pieve Santo Stefano, in provincia di Arezzo, della E45. Cirignoni, uno degli organizzatori dell’evento, da sempre ha puntato l’attenzione sulla E45, con diversi esposti sia quando era rappresentante istituzionale regionale, sia da semplice cittadino.

Alla manifestazione ha aderito circa un centinaio di persone. Chi veniva dall’Altotevere, chi da Sansepolcro e qualcuno anche dall’Emilia Romagna: una mobilitazione importante e «del tutto pacifica e con tutte le autorizzazioni necessarie» come ha tenuto a sottolineare lo stesso Cirignoni. «E’ nata su facebook – ha aggiunto – e nonostante il poco tempo, ha riscosso un buon successo, sopratutto perchè c’è gente disponibile a scendere in strada, nonostante il freddo, per parlare e dire la propria opinione e lanciare idee per superare questo problema. E’ la dimostrazione tangibile di quanto i residenti di queste vallate siano legati alla E45, ma anche di quanto sia preoccupata per il futuro». Il consigliere comunale di Citerna, nel prendere la parola, non ha esitato a parlare di «Catastrofe per questi territori» che ormai sono «senza la E45 e con le altre strade chiuse».

Cirignoni ha una soluzione immediata: «Chiedere al governo la riapertura immediata dei 5 chilometri della vecchia statale, anche facendo scendere in campo il Genio Militare. Poi, senza perdere tempo, si passi alla sistemazione e alla messa in sicurezza della E45: non possiamo restare ancora con le strade chiuse». Al disagio dei residenti va ad aggiungersi il disastro economico per l’assenza delle infrastrutture. Cominciano a quantificarsi, infatti, le cifre che le aziende della Valtiberina toscana e umbra pagano al blocco della E45 dopo il sequestro del viadotto Puleto. Per il sindaco di Sansepolcro, Mauro Corniloli, si parla di «danni ingenti».