Covid Umbria, analisi a campione: scovata la variante indiana

Cinque casi in pochi giorni in Umbria, ma non sono collegati. Uno dei positivi (93 anni) era già vaccinato. "Nessuno è grave"

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Perugia, 9 giugno 2021 - La variante indiana è arrivata anche in Umbria. Ma le autorità sanitarie non si dicono preoccupate al momento. A seguito dell’attività di sequenziamento che il Laboratorio regionale di microbiologia di Perugia svolge di routine al Centro zooprofilattico di Teramo, sono stati individuati infatti cinque campioni di variante che in codice è la "B.1.167.2" (variante indiana insomma).

Si tratta di soggetti, fa spaere la Regione, che non hanno avuto contatti tra di loro. Dei cinque campioni, uno proveniva da un anziano di 93 anni che, già vaccinato, si è positivizzato il 20 maggio, con lievissimi sintomi. In questo caso il sequenziamento era previsto di prassi e il 2 giugno il tampone di controllo ha già dato esito negativo. Il paziente ora sta bene, precisa Palazzo Donini.

Per gli altri quattro campioni la scelta è stata casuale come prevede il protocollo per il sequenziamento. Anche in questi quattro casi, precisa ancora la Regione, sono stati riscontrati sintomi lievi e al momento continua il monitoraggio.

Il bilancio giornaliero comunque registra ricoveri ancora in calo, anche se ci sono altre due vittime. Le persone ricoverate sono 49, sei in meno di ieri, delle quali cinque (questo dato è invariato) in terapia intensiva. I nuovi casi di positività accertati nelle ultime 24 ore sono 32, su un totale di 5.676 test analizzati (3.265 antigenici e 2.411 tamponi molecolari), con un tasso di positività pari a 0,56 per cento. I guariti sono 47 e gli attualmente positivi 1.197 (17 meno di ieri).

Nel frattempo emerge che se il ritmo delle vaccinazioni proseguirà in questo modo, ’Umbria raggiungerà l’immunità di gregge tra il 10 e il 15 settembre. E’ la proiezione che ha effettuato il Centro Studi del Corriere della Sera, in base ai dati dell’ultima settimana, secondo cui la nostra regione a quella data avrà una percentuale di immunizzati (con prima e seconda dose dunque), pari al 70 per cento. In termini numerici significa una copertura completa di circa 550mila persone.

Attualmente sono 185mila gli immunizzati, mentre sfiorano quota 408mila quelli coperti soltanto da una dose. Insomma, siamo a un terzo del cammino e serviranno ancora tre mesi per dirci davvero fuori dall’incubo della pandemia. Numeri che a quanto pare saranno rispettati, dato che sono 198mila quelli in attesa di essere vaccinati, con il totale quindi che supererebbe la soglia fatidica del 70 per cento, raggiungendo quota 77 punti.

M.N.