Due anziani su tre "faticano" a fare spesa

Difficoltà a raggiungere i negozi o il medico di famiglia: peggiora la condizione degli ultra 65enni in Umbria. Il 15% vive in una zona insicura.

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Un anziano su tre in Umbria ha difficoltà ad accedere ai servizi sanitari e a fare spesa. Due su tre invece hanno problemi seri strutturali nell’abitazione in cui vivono, mentre il 15% di chi ha più di 6 anni ritiene che il quartiere dove abita sia poco sicuro. E’ la fotografia scattata dall’Istituto superiore della sanità.

L’indagine è riferita al 2019 e rivela prima di tutto che nella nostra regione il 29,1% delle persone con almeno 65 anni ha almeno una difficoltà nell’accedere a servizi: servizi come quello della Usl, servizi del Comune, medico di famiglia, farmacia, negozi di generi alimentari, supermercati o centri commerciali, percentuale inferiore alla media italiana che è invece pari al 34,9%; stiamo quindi un po’ messi meglio rispetto al resto del Paese. Il 67,8% degli anziani umbri presenta invece almeno un problema strutturale nella propria abitazione. Problemi in particolare che riguardano le spese per l’abitazione che sono troppo alte, o l’appartamento che è troppo piccolo o troppo distante da quella di altri familiari. Inoltre vi sono irregolarità nell’erogazione dell’acqua, l’abitazione è in cattive condizioni per ciò che concerne infissi, pareti, pavimenti, servizi igienici; oppure in inverno la casa non è sufficientemente riscaldata.

Qui la media è invece più elevata rispetto a qualle italiana che si assesta al 61,3%. L’indagine dell’Istituto superiore di sanità ha anche rilevato che il 15,3% degli anziani in Umbria percepisce il quartiere in cui vive come poco sicuro, quasi in media visto che in Italia la percentuale è del 14,7%. Sei anziani su dieci infine ricevono consigli sulle ondate di calore, mentre il 67% vive in una casa di proprietà.

"I dati dimostrano che c’è un problema rilevante nel rapporto tra anziani e costi immobiliari – spiega Mario bravi, segretario regionale dello Spi-Cgil –. Incide fortemenre ancora nonostante la crisi e il lockdown il tema della rendita immobiliare. Nella discussione sui dati non dovremmo mai dimenticare che la nostra provincia e regione hanno un percentuale di ultra 65 enni più alta della media nazionale(26,5%) e – aggiunge – va detto il reddito pensionistico è del 7% più basso della media nazionale in provincia di Perugia. Inserirei infine un altro elemento di valutazione: è infatti peggiorato il rapporto tra pensionati perugini ed umbri e sistema bancario. Negli ultimi 10 anni sono stati chiusi oltre 150 sportelli bancari nella nostra regione: erano 511 nel 2015 e sono 407 oggi e ciò – conclude Bravi – penalizza sopratutto gli anziani".

Michele Nucci