Droga boom tra i giovani, mancano neuropsichiatri

Il presidente dell’Ordine dei medici: "Grave carenza ma il problema è nazionale"

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Mancano neuropsichiatri infantili, la figura professionale che dovrebbe fronteggiare il disagio giovanile. Se Terni è la peggiore città dell’ Umbria per diffusione di droga tra giovanissimi, come emerso dalle audizioni, per certi versi sconcertanti, della Commissione regionale antimafia, due elementi sembrano emergere in maniera preoccupante: il disagio delle fasce più giovani della popolazione (ormai si parla di 14enni già tossicodipendenti) , alle quali evidentemente non vengono offerte le giuste opportunità in termini di aggregazione sociale oltre che culturale e occupazionale, e l’ assurda carenza di neuropsichiatri infantili, la figura che dovrebbe fronteggiare per prima, a livello professionale, proprio il disagio giovanile-adolescenziale. Una condizione, quest’ultima, che spesso fa da preludio al tunnel delle dipendenze. Come mai latita una specializzazione clinica del genere? "E’ una specializzazione molto particolare, che pochissimi colleghi scelgono”. Così Giuseppe Donzelli, presidente dell’Ordine provinciale dei medici. "In tutta l’ Umbria sono pochissimi i neuropsichiatri infantili _ continua il dottor Donzelli _ , figure che sarebbero invece importantissime per costruire il futuro dei più giovani. Purtroppo è un fenomeno che riguarda un po’ tutta Italia, non ritengo che ci siano colpe specifiche a livello territoriale, è una questione nazionale. Al di là del problema delle dipendenze, il neuropsichiatra infantile ha il compito di monitorare le malattine neurologiche dell’infanzia, quindi è una figura importantissima". "Ma come mai non si trova, perché i neuropsichiatri infantili sono così pochi, per una funzione al contrario importantissima? "Molto spesso - aggiunge il dottor Donzelli _ si guarda alla neurologia in generale, come specializzazione, che è un settore molto più ampio e offre quindi ai colleghi maggiori opportunità di impiego. E’ un problema, non c’è dubbio, ma non solo nostro, è una questione nazionale. Da questo punto di vista, non abbiamo colpe specifiche".

Ste.Cin.