Detenuto tunisino trovato con un coltello rudimentale

E' successo a Spoleto: il controllo prima dell'incontro in carcere con l'arcivescovo Renato Boccardo

Carcere (foto di repertorio)

Carcere (foto di repertorio)

Spoleto (Perugia), 21 gennaio 2019 - È considerato un coltello rudimentale quello sequestrato a un detenuto del carcere di Spoleto poco prima dell'incontro fra i detenuti e l'arcivescovo, monsignor Renato Boccardo. È quanto emerge da una nota del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria. Il detenuto, un tunisino - secondo il Dap -, fino a quel momento non monitorato per rischio radicalizzazione, è stato prontamente neutralizzato dall'intervento degli uomini agli ordini del comandante dell'istituto Marco Piersigilli, insospettiti dalla richiesta di poter partecipare all'incontro con l'alto prelato.

Colto di sorpresa dai controlli accurati che venivano posti in essere, ha inizialmente tentato di sottrarsi, ma è stato subito bloccato dagli agenti che gli hanno trovato il coltello rudimentale, costituito dal manico di un rasoio e da una lametta «appositamente incastonata» nella sua testa. «Per lui sarà disposto al più presto il trasferimento ad altro istituto, come previsto dalla circolare che ho emanato appositamente per i detenuti pericolosi e aggressivi», ha commentato il capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria Francesco Basentini, immediatamente informato dei fatti. «Ho espresso al comandante dell'istituto spoletino e ai suoi uomini - ha aggiunto - la mia profonda gratitudine per aver probabilmente sventato, con grande prontezza, un evento gravissimo e dalle possibili implicazioni terroristiche».