Caso Denise Pipitone, l'ex pm conferma: schede sim acquistate in un negozio di Terni

Maria Angioni, indagata per false dichiarazioni, ribadisce: "Il tracciato di una di queste sim è compatibile con la zona del sequestro"

Manifestazione per la piccola  Denise Pipitone

Manifestazione per la piccola Denise Pipitone

Terni, 29 gennaio 2022 - L'ex pm Maria Angioni ribadisce l'esistenza di un negozio di Terni, dove furono acquistate tre sim telefoniche, nel sequestro di Denise Pipitone, la bimba scomparsa da Mazara del Vallo il primo settembre del 2004. E lo fa nell'ambito del procedimento che la vede indagata per false dichiarazioni al pm.

“Non ho ritrattato - sostiene Angioni - Con la decisione della giudice Montericcio di non accogliere la richiesta di proscioglimento ho ottenuto il mio obiettivo, che è quello di perseguire la verità nel caso Denise, per il quale, di recente, credo di aver fornito importanti spunti investigativi, come quello dell'acquisto di sim telefoniche da un negozio di Terni, del quale non figura indirizzo e partita Iva, utilizzate il primo settembre 2004 da persone, una anche molto importante, che potrebbero avere avuto un ruolo nel sequestro della bambina. E il tracciato di una queste sim, il giorno della scomparsa, è compatibile con la zona del sequestro e le vie di fuga dalla città”. Lo ha detto fuori dall'aula del Tribunale di Marsala, l'ex pm Maria Angioni che indagò sulla scomparsa della piccola.

Rigettata la duplice richiesta del suo proscioglimento (avanzata da accusa e difesa), nel procedimento aperto a Marsala per false informazioni al pm nell'ambito delle indagini sul sequestro della piccola Denise Pipitone (il magistrato, lo scorso maggio, aveva dichiarato che vi furono “depistaggi”). Il giudice Giuseppina Montericcio ha ammesso alcuni dei testi chiesti dalla difesa.