“Custodire l’arte“, dalla Valnerina a Perugia

Tre opere salvate dal terremoto del 2016 sono adesso esposte a Palazzo Baldeschi. "Un segnale di speranza e ripartenza"

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di Sofia Coletti

La bellezza salvata trova una “nuova casa“ a Palazzo Baldeschi: nella Sala Rinascimento al terzo piano, tra i dipinti più preziosi della collezione, sono esposte da ieri tre opere d’arte strappate dalla furia del terremoto del 2016, recuperate da chiese, musei e palazzi danneggiati dal sisma e riportate all’anticipo splendore. Sono la “Madonna adorante il Bambino“ di uno scultore ignoto dell’Italia centrale proveniente dalla chiesa di San Michele Arcangelo a Savelli di Norcia, l’Annunciazione di Giovanni del Biondo dalla chiesa dell’Annunziata a Poggio di Croce di Preci e il capolavoro “Vergine Annunciata“ dell’artista senese Jacopo della Quercia dal Museo della Castellina di Norcia.

Sono loro le protagoniste di “Custodire l’arte“, il nuovo progetto espositivo che collega la Valnerina a Perugia grazie al lavoro di squadra tra la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia (con la Fondazione CariPerugia Arte), la Galleria Nazionale dell’Umbria, l’Archidiocesi di Spoleto-Norcia e il Comune di Norcia. Grande entusiasmo e commozione hanno caratterizzato l’inaugurazione della mostra. "E’ la seconda collaborazione con la Galleria Nazionale – ha ricordato la presidente della Fondazione CaRiPg Cristina Colaiacovo – dopo la mostra Incursioni, con opere provenienti dalla Galleria, chiusa per lavori di riallestimento". Il principio è lo stesso. Le tre opere della Valnerina, esposte in Galleria dopo i restauri finanziati da Fai Umbria, Rotary Perugia Est e Consorzio del Bacino del Nera e del Velino di Cascia, vengono trasferite a Palazzo Baldeschi dove resteranno in attesa che gli edifici di provenienza tornino agibili e aperti al pubblico. "Oltre a un segnale di sostegno alle comunità e ai territori terremotati – aggiunge Colaiacovo – “Custodire l’arte“ è una spinta alla tutela e valorizzazione del patrimonio culturale umbro". "Queste opere – aggiunge Marco Pierini direttore della Galleria – sono testimonianza di una ferita e di una speranza. Ricordano ai visitatori la nostra ricchezza artistica".

In prima fila c’è l’arcivescovo di Spoleto-Norcia monsignor Renato Boccardo. "Le opere sono la voce della comunità della Valnerina, tasselli fondamentali della loro storia e identità – ha sottolineato –. Abbiamo il privilegio di essere i testimoni della loro restituzione, intesa anche come bellezza da trasmettere a chi verrà dopo di noi. Alla ricostruzione servono segnali di vita, che aiutano a guardare avanti". Al suo fianco il sindaco di Norcia Nicola Alemanno, che non nasconde l’emozione e l’orgoglio. "Queste opere rappresentano la cultura e l’identità di una comunità: sono un patrimonio da custodire e da rendere disponibile a tutti, in attesa che possano tornare nei loro luoghi d’origine".