Cuore e tricolore: che spettacolo gli alpini

Assisi, concluso il raduno con migliaia di penne nere. Il presidente Ana, Favero: "Alcuni sono già partiti in aiuto delle popolazioni delle Marche"

Migration

Il passaggio della ‘stecca’ al Molise e l’ammainabandiera hanno segnato la conclusione del raduno del 4° Raggruppamento (sezioni del centro sud e isole) dell’Associazione Nazionale degli Alpini (A.N.A.) che ha visto la partecipazione di duemila penne nere. Un evento che si cala nel 150°anno della fondazione del Corpo. Ieri mattina in momento più atteso della manifestazione, durata tre giorni, organizzata dalla sezione di Firenze dell’A.N.A. con l’ammassamento in Borgo Aretino e poi la sfilata, sino alla piazza inferiore di San Francesco, con l’attraversamento delle vie e piazze principali del centro storico. Un lungo ordinato corteo, con le rappresentanze delle sezioni d’Italia, autorità istituzionali e militari, il medagliere e i gonfaloni, giovani e anziani.

A far da colonna sonora le musiche delle fanfare e i canti dei cori alpini; presenti anche i tamburini della Nobilissima Parte de Sopra e della Magnifica Parte de Sotto del Calendimaggio. Sulla piazza inferiore di San Francesco, sul palco, fra gli altri, Sebastiano Favero, presidente Nazionale A.N.A. (insieme ai componenti del direttivo) che ha ricordato come ci siano state assenze al raduno, legate al fatto che, in queste ore, alcuni sono partiti in aiuto delle popolazioni delle Marche colpite dall’alluvione "Per dare la nostra mano, per dare il nostro contributo come sempre – ha sottolineato -: quando ci sono emergenze in Italia gli Alpini rispondono presente". Intervenuti Roberto Gravina, sindaco di Campobasso, con il Molise che ospiterà il prossimo raduno, il sindaco di Assisi Stefania Proietti – hanno dato vita al passaggio della ‘stecca’, i responsabili delle sezioni degli Alpini di Firenze, Francesco Rossi, e quello del Molise, Sebastiano Martelli. Sono stati giorni ricchi di appuntamenti con mostre ad Assisi e a Santa Maria degli Angeli, esibizioni dei cori alpini, nel centro storico, nella cittadina della Porziuncola e a Torchiagina, momenti istituzionali e religiosi. E la Santa Messa, nella Basilica di San Francesco, presieduta da fra Marco Moroni, Custode del Sacro Convento. Momenti che hanno confermato lo spirito di corpo, lo spirito di sacrificio, il senso di appartenenza, la capacità di operare per gli altri che da sempre contraddistinguono gli Alpini.

"Spirito di servizio, umiltà, amore per la natura, attenzione ai più deboli contraddistinguono da sempre gli Alpini e per questo Assisi può essere un po’ la loro ‘patria’ ha sottolineato il sindaco Proietti, ricordando come, in occasione della prima Guerra Mondiale alcuni di Assisi - anche il suo bisnonno -, partirono, in particolare dalle zone montane per combattere sull’altipiano di Asiago. "Ci sono stati alcuni morti e quelli che sono tornati – ha aggiunto – ha mantenuto grande senso di appartenenza agli Alpini; senso di appartenenza che è lo spirito di servizio, dell’armonia con la natura, della consapevolezza di quanto la natura, la montagna, conta nella vita dell’uomo. E sopratutto l’esserci nelle difficoltà, penso alla pandemia e, in queste ore l’aiuto e il sostegno che stanno dando nel dramma dell’alluvione delle Marche".

Maurizio Baglioni