Aria di burrasca alla 'Perugina'. Dismessa parte della produzione

Apprensione per gli operai della fabbrica di San Sisto

Crisi alla Perugina

Crisi alla Perugina

Perugia, 1 novembre 2014 -  PERUGIA C’E’ DI NUOVO aria di burrasca alla « Perugina » e non si esclude l’avvio di una vertenza sindacale. Sembra infatti che la Nestlé, da cui dipende la fabbrica di San Sisto, abbia dismesso parte della produzione, provocando così anche un considerevole calo degli occupati stagionali. Lo denunciano Luca Turcheria, Mirco Mezzasoma e Fabiano Rosini, delegati Rsu di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil , che parlano anche di mancati segnali di ripresa e di piani di investimento che traballano.

« CON I CONTRATTI di solidarietà, e dunque con sacrificio dei lavoratori — proseguono i sindacati — abbiamo cercato di mettere in sicurezza l’impianto della fabbrica di San Sisto. Lo abbiamo fatto dato che dopo le occasioni perse nella campagna 2013/14 bisognava ricreare le condizioni di competitività ed efficienza per riposizionare la Perugina nel sistema Nestlé Europa. Ma è sembrato tutto vano. La dimostrazione di quanto si denuncia è data dal fatto che si stanno dismettendo produzioni perché troppo costose e fuori mercato, molte commesse sono state perse volutamente » .

A FARNE LE SPESE i contratti stagionali, persone non richiamate al lavoro, e che ormai da più di dieci anni contribuivano ad un ciclo di produzione strutturato. Ma quel è il rischio di questo ridimensionamento produttivo? « Se non interverrà una netta inversione di tendenza — dicono Cgil, Cisl e Uil — ci ritroveremo di fronte a veri e propri licenziamenti. È ora che la Nestlé prenda impegni concreti rispetto a queste difficoltà — affermano ancora Turcheria, Mezzasoma e Rosini — . Il 6 è previsto il coordinamento di gruppo a Milano e in quella sede pretenderemo segnali chiari per il 2015; non accetteremo ulteriori rinvii o dichiarazioni attendiste. Abbiamo bisogno di una Perugina forte e stabile, capace di rappresentare un punto di riferimento per l’economia del nostro territorio.

L’ULTIMATUM: « Non aspetteremo che si esaurisca l’accordo di solidarietà per ritrovarci in mano la patata bollente di ridimensionamenti del sito ma, insieme alle segreterie di categoria, è nostra intenzione, se non avremo risposte convincenti, avviare subito un percorso vertenziale insieme ai lavoratori. L’o biettivo è ridare alla nostra fabbrica un ruolo da protagonista all’interno del gruppo Nestlé » .