Covid Umbria, la variante brasiliana cresce ancora. Ma il contagio rallenta

In una settimana la "P1" di Manaus è passata dal 29,7 al 36,2% nei pazienti positivi. L’inglese è al 51% Ieri però oltre cinquecento guariti e leggero calo dei ricoveri: la curva scende con maggior decisione

Covid, i guanti sono uno strumento per contenere i contagi

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Perugia, 4 marzo 2021 - La variante brasiliana continua a correre in Umbria. Dopo i risultati della settimana scorsa resi noti dalla Direzione sanità regionale, l’aggiornamento dei sequenziamenti dei campioni dimostra che la variante arrivata da Manaus è sempre più presente tra gli umbri che contraggono il virus, anche se a prevalere resta quella giunta da Oltre Manica. La dimensione campionaria è stata calcolata dalla Fondazione Bruno Kessler su commissione dell’Istituto superiore di Sanità e fa riferimento al 18 febbraio.

I quattro laboratori umbri (Perugia, Foligno, Città di Castello e Terni) hanno inviato un campione di 247 tamponi e di questi ne sono stati sequenziati 48 dai laboratori dell’Iss. Il risultato emerso è che in 47 di essi era presente una variante: in 24 quella Inglese, in 17 la Brasiliana e nelle altre 6 quelle che si definiscono "mini-varianti". A livello nazionale la Inglese è pari al 54%, la Brasiliana al 4,3. Da noi tutto ciò corrisponde a una percentuale del 51,1% per quella partita dal Regno Unito, e del 36,2% per quella di Manaus.

Proprio questa variante nel precedente sequenziamento del 10 febbraioera risultata presente nel 29,7% dei positivi, mentre l’altra era nel 54% dei campioni. E’ evidente che la variazione più importante sia quella che in gergo scientifico si chiama "P1" sequenziata in un soggetto di Manaus e che continua a influenzare la diffusione del Covid nella nostra regione: ci sono molti casi di reinfettati e studi che mostrano come la "P1" sia molto più aggressiva.

Quanto ai contagi giornalieri, i calcoli confermano che martedì c’era stata un’anomalia nel conteggio dei guariti: erano stati solo sei e invece sono "schizzati" a 543. Ciò, visto che i nuovi positivi sono stati 301, ha consentito alla curva degli attuali positivi di tornare a scendere e di arrivare di nuovo sotto gli ottomila: oggi infatti sono 7.938 coloro che hanno il virus in Umbria. Tutto ciò si spiega anche con l’alto numero di tamponi: ne sono stati analizzati 4.247 molecolari e 3.382 antigenici. Il tasso di positività totale è del 3,9 per cento (ieri 4,4) e del 7 per cento (ieri 7,7) sui soli molecolari. Resta sotto pressione il sistema ospedaliero regionale: da un lato c’è il calo di 10 persone ospedalizzate che porta il totale a 514, dall’altro l’aumento di 5 pazienti in Terapia intensiva che porta a 83 il numero dei posti occupati, per una percentuale che è sempre tra il 55 e 60%, troppo elevata per gli standard massimi che sono del 35%. I decessi sono stati 5, con il totale che è salito a 1.067.