Covid Umbria, in fila tra fughe, timori e il desiderio di sentirsi finalmente sicuri

Il nostro viaggio in mezzo alla gente

Punto vaccinale (foto Crocchioni)

Punto vaccinale (foto Crocchioni)

Perugia, 17 marzo 2021 - "Ci dovrebbe essere la fila per venire a fare i vaccini, altro che indecisi. Se venissero a vedere nei reparti cosa significa avere a che fare con il virus, non si tirerebbero certo indietro". Sergio Puletti è un operatore sanitario di 59 anni che lavora nell’ambito della sanità mentale. Lo incontriamo fuori dal punto vaccinale di Ponte D’Oddi. Sta entrando per essere sottoposto al secondo richiamo, ma non c’è fila fuori: centellinate le presenze che abbiamo notato. "Non ho avuto disturbi dopo la prima inoculazione del Pfizer – continua – e non ho alcuna paura di vaccinarmi". Anche Tiziana Scialba è una operatrice sanitaria, 56 anni, sta per essere sottoposta al secondo richiamo.

«Posso comprendere chi, dopo il caso dei vaccini AstraZeneca abbia qualche timore, ma bisogna ricordare che i benefici sono maggiori dei rischi". Lei lavora in uno studio dentistico, a diretto contatto con i pazienti. Con le prenotazioni cadute a picco da venerdì, in concomitanza con il sequestro del lotto di AstraZeneca, c’è chi ribadisce quanto sia importante aderire alla campagna vaccinale e non farsi sopraffare dalle paure, come la dottoressa Marina Nenci, medico di 55 anni che al punto di Ponte D’Oddi era pronta a ricevere il richiamo Pfizer: "Sono convinta che vaccinarsi sia l’unico sistema per uscirne". "L’unica arma che abbiamo a disposizione, gli fa eco il cardiologo Gianfranco Alunni, 68 anni, che ieri aveva appuntamento per la seconda dose Pfizer. "I pazienti mi telefonano preoccupati, soprattutto i più giovani o persone con cardiopatie, mentre i più anziani non si pongono problemi. Un paziente mi ha chiesto se potesse andare a San Marino per fare lo Sputnik".

"Certo – ammette – la faccenda AstraZeneca non aiuta". Ma c’è anche chi, con l’appuntamento al 20 marzo, si è rivolto al Cup per chiedere informazioni. Come Gabriele, insegnante di 40 anni in una scuola a Magione. "Mi hanno detto che si deciderà tra oggi e domani. Ma – continua – non mi è stata fornita informazione sulla tipologia di vaccino o sulle tempistiche per un nuovo appuntamento".