Covid. L’indice Rt balza a quota 1,34. Ora l’Umbria rischia l’arancione

Tutti i parame tri sono in crescita. "Ma l’aumento non è esponenziale. Speriamo si arresti quanto prima"

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Perugia, 15 gennaio 2021 -  E’ bastato rientrare in zona gialla il 6 dicembre per vedere, due settimane dopo, la ripresa dei contagi. E se a questo si aggiunge la concentrazione dello shopping natalizio e le riunioni familiari delle festività, ecco spiegato perché da ormai quasi un mese la contagiosità in Umbria a ripreso a salire in modo costante.  

Nella fotografia settimanale di Mauro Cristofori, componente del Nucelo epidemiologico regionale, il quadro emerge con una certa chiarezza. Così come sembra ormai concreta la possibilità che l’Umbria la prissima settimana entri in zona arancione: l’Rt dal 27 dicembre al 10 gennaio è stato di 1,34 (quindi ogni positivo ne contagia più di uno) con quello dell’Istituto superiore di sanità calcolato a 1,29. "Anche se negli ultimi 14 giorni, con le minori fluttuazioni dovute alla presenza di meno giorni festivi, l’Rt è di nuovo sceso a 0,87" ha detto Cristofori. Anche gli altri parametri non depongono a favore del mantenimento in zona gialla, a cominciare dal numero settimanale di contagi ogni 100mila abitanti che sfiora quota 170, o la ripresa dei ricoveri e de decessi, con la percentuale di pazienti in Terapia intensiva arrivata a quota 43% E c’è poi la media dei tamponi positiviè che è risalita a più dell’8 per cento.  

«Quello che abbiamo riscontrato nel confronto con le altre regioni – ha spiegato Cristofori – è che in Umbria il calo dei contagi da metà novembre è stato come quello di territori che erano in zona rossa. E questo perché qui è stata ritardata la riapertura delle scuole e per la chiusura dei centri commerciali durante i fine settimana". Dati incontrovertibili, non c’è dubbio, ma che cozzano con le richieste delle famiglie e dei commercianti sempre più in crisi. «Sotto le feste c’è stato il maggior numero di contagi – ha spiegato Fabrizio Stracci del Comitato scientifico regionale – e questo è dovuto in partire anche all’eccessiva concentrazione del periodo in cui sono stati consentiti gli acquisti. Poi c’è stata la mobilità residenziale e quindi legata alle visite ai parenti che ha inciso. Speriamo – ha concluso Stracci – che queste riunioni non portino a un trascinamento dei contatti intrafamiliari e l’auspicio è che, con la fine delle feste e con le nuove misure di contenimento, si possa riportare la curva del contagio sotto controllo". Ieri intanto con 210 positivi su 2.953 tamponi (7,1% contro l’8,8 del giorno prima) si conferma in Umbria la tendenza all’aumento dei casi di positività al Covid-19, pur se non in maniera esponenziale. I guariti restano inferiori ai positivi, con un saldo di +19. Due i decessi come due sono anche i nuovi ricoveri, con il mantenimento invece dei posti in terapia intensiva (51).  

Michele Nucci