Scende l’età della vaccinazione in Umbria. Coinvolti altri 51mila bambini

Se le Agenzie del farmaco confermeranno la sperimentazione delle aziende che producono l’M-Rna a novembre si avranno anche qui le prime somministrazioni. Papà e mamme dei minori restano perplessi

Vaccino anti-Covid

Vaccino anti-Covid

Perugia, 22 settembre 2021 - Sono 51.022 i bambini umbri in fascia di età 5-11 anni che a partire dalla metà di novembre potrebbero essere vaccinati. Le aziende Pfizer e BioNTech hanno infatti comunicato che i risultati degli studi clinici hanno mostrato che il loro vaccino contro il coronavirus è "sicuro, ben tollerato" e ha prodotto una risposta immunitaria "robusta" nei bambini di età compresa tra i cinque e gli undici anni. Le aziende hanno inoltre reso noto che a breve chiederanno l’approvazione normativa da parte degli enti regolatori.

 

C’è ancora molta prudenza in realtà da parte degli esperti, ma anche qui la strada sembra segnata. Non va infatti scordato che anche nella nostra regione numerosi sono i bambini e i ragazzi in età pre-adolescenziale colpiti dalla Covid-19. E il punto non è tanto nella gravità della malattia che sviluppano (per fortuna sono stati pochissimi), quanto nella trasmissione del virus a persone più anziane come possono essere genitori e nonni. I dati in Umbria per i contagi dei più piccoli sembrano essere gli stessi in percentuale di quelli che registrati a livello nazionale: da 0 a 6 anni in 18 mesi sono stati rilevati 2.688 positivi (dato aggiornato al 15 settembre), pari al 4,2 per cento del totale dei contagiati dal primo marzo 2020 (62.999). Sono 4.602 invece quelli da 6 a 13 anni e rappresentano il 7,3 del complesso dei positivi. Insomma fino a 13 anni sono 7.290 i contagiati, pari all11,5 per cento di tutti coloro che hanno contratto il virus e il 7,5 per cento del totale della popolazione in quella fascia di età (oltre 96mila unità). La verità è che anche in questa "forbice", 5-11 anni, ad essere convinti del vaccino dovranno essere più che altro i genitori. Già, perché quello che sta accadendo nell categoria 12-15 anni è emblematico in Umbria: è la classe dove ci sono meno vaccinati in assoluto. All’appello su 31 mila ragazzini ne manca il 45%, con le altre fasce ormai che sono tutte sotto il 20 per cento. La resistenza insomma è forte da parte di papà e mamme e lo sarà presumibilmente anche per i più piccoli.

I risultati degli studi clinici di fase 2/3 di Pfizer e BioNTech , hanno evidenziato che il vaccino è ben tollerato" e ha prodotto "una risposta immunitaria robusta". Il vaccino verrebbe somministrato a un dosaggio inferiore rispetto a quello utilizzato per i soggetti dai 12 anni in su.

Intanto però la presidente della Società italiana di pediatria (Sip), Annamaria Staiano "esprime soddisfazione per i risultati, ma tale valutazione va confermata dalle agenzie regolatorie preposte a valutare la validità della sperimentazione fatta. I piccoli vanno vaccinati anche per una protezione nei loro stessi confronti – ha aggiunto –. In nazioni dove la scuola è ripresa prima, infatti si sta registrando un aumento dei casi proprio nella popolazione pediatrica ed anche in Italia, si rilevano nuovi casi tra i bambini i cui esiti non sono sempre leggeri".