Covid Umbria, Omicron 5: "Variante più contagiosa e minor utilizzo di mascherine"

A dirlo la professoressa Antonella Mencacci. "Eliminare l'isolamento per i positivi al Covid non ha senso se l'obiettivo è di contenere la trasmissione del virus"

La professoressa Antonella Mencacci

La professoressa Antonella Mencacci

Perugia, 24 giugno 2022 - Il covid non arresta la sua marcia. I dati continuano a salire e, da una nota rilasciata all'Ansa, la direttrice del laboratorio di Microbiologia dell'Azienda ospedaliera di Perugia, Antonella Mencacci spiega: "Eliminare l'isolamento per i positivi al Covid non ha senso se l'obiettivo è di contenere la trasmissione del virus. Solo tenendo a casa chi è contagioso possiamo rallentarlo", ha aggiunto. "Ma c'è da dire, coloro che sono positivi ed è noto sono molto meno di quelli che hanno il virus, non lo sanno o non lo dicono. In realtà stiamo tenendo quindi a casa con la quarantena una fetta molto piccola dei positivi. Attualmente è quindi purtroppo una misura inefficace".

Continua la professoressa Mencacci: "La variante Omicron uno del virus in Umbria è ormai praticamente sparita. Ormai non la vediamo più ma troviamo Omicron cinque per un 25-30 per cento e la quattro, molto simile all'altra per contagiosità e clinica, per un dieci per cento. Mi aspetto un aumento della Omicron cinque, probabilmente destinata a soppiantare la due" ha detto ancora Mencacci.

Riguardo alla ripresa dei contagi, per la docente è dovuta a due fattori. "C'è lo sviluppo di varianti ancora più contagiose e quindi trasmissibili. Si stima che un infetto possa contagiare altre 17 persone, peggio del morbillo. C'è il venire meno delle misure di contenimento, dell'uso delle mascherine, del distanziamento e del Green pass. Abbiamo quindi una variante più contagiosa e una popolazione che si protegge di meno: ecco l'aumento dei contagi.

Secondo la professoressa Mencacci: "Il livello di carica virale dei tamponi analizzati è abbastanza elevato. Certo, i molecolari che si fanno quest'anno sono molti di meno rispetto al 2021 ma tutti i test immunocromatografici che si fanno hanno livelli di carica elevati. Da un punto di vista clinico Omicron ha la caratteristica di infettare maggiormente le alte vie aeree e quindi la sintomatologia è meno grave delle varianti precedenti". "Soprattutto - conclude Mencacci - nei pazienti vaccinati o con una precedente infezione".

Dunque la mascherina resta comunque uno strumento di tutela da tenere sempre presente: "La mascherina Ffp2 è una barriera assolutamente valida contro il virus del Covid", spiega Mencacci. "Raccomando di usarla tutte le volte che temiamo di poterci infettare" dice ancora rispondendo all'Ansa. "Penso soprattutto - spiega Mencacci - a immunodepressi, pazienti fragili e anziani. In questo caso quando veniamo a contatto con molte persone o delle quali non conosciamo lo stato è bene indossare le Ffp2.