Umbria, 13mila affetti da long-covid. Ora c’è un ambulatorio per curarsi

La Asl 1 da un mese ha istituito una struttura all ’ospedale di Pantalla con un internista e un infettivologo. Per l’appuntamento (gratuito) è necessaria l’impegnativa del medico e la prenotazione al Cup

Il dottor Ugo Paliani

Il dottor Ugo Paliani

Perugia, 28 ottobre 2021 - Potrebbero essere quasi 13mila gli umbri affetti da long-covid, espressione anglosassone comparsa in letteratura scientifica da circa un anno e mezzo, che fa riferimento a quei pazienti che sono da considerarsi a tutti gli effetti guariti dalla Coivd-19, ma nonostante ciò continuano ad avere sintomi a distanza di settimane o mesi. La stima è dell’Istituto superiore di sanità che tre mesi fa ha calcolato che circa il 20% dei contagiati abbia sofferto o soffra di questa sindrome post-virale: in Umbria fin qui sono stati quasi 68mila le persone colpite dal Sars-Cov2 ed ecco che la stima è verosmilie.

A ricordarlo è Ugo Paliani, direttore dell’Unità operativa complessa della Medicina Interna all’Ospedale Media Valle del Tevere di Pantalla. "Nel nostro Ospedale – spiega dal 16 marzo 2020 al 15 giugno di quest’anno abbiamo ricoverato circa mille pazienti affetti da Covid-19". La conseguente e logica acquisizione di know-how da parte del personale sanitario su tale malattia ha indotto la Direzione aziendale Usl Umbria 1 a far costituire proprio a Pnatalla, un’attività ambulatoriale denominata “Long-Covid” (partita proprio un mese fa, il 27 settembre), che è servizio dedicato al numero sempre più cospicuo di pazienti umbri colpiti da tale malattia virale.

"Sono presenti un internista e/o un infettivologo – spiega Paliani – dotato di expertise clinica in materia che sottopone i pazienti ad accurata anamnesi, visita clinica, rilievo dei parametri vitali, elettrocardiogramma e questionari di valutazione multidisciplinari. Sulla scorta dei risultati ottenuti sottopone il paziente a successivi test (psicologici, polmonari, cardiologici, nefrologici, fisiatrici, radiologici, neurologici) e successive valutazioni specialistiche multidisciplinari che hanno proprio l’obiettivo di valutare l’entità degli strascichi della malattia ed offrire poi le armi più idonee per poterli calmierare".  

«Il Long-covid – ricorda il direttore di Medicina Interna di Pantalla – colpisce non solo gli ospedalizzati e soprattutto coloro che hanno avuto il quadro clinico più grave, ma anche i non ospedalizzati che hanno avuto una più blanda sintomatologia compresi molti giovani. Un recente studio clinico infatti ha aggiunto che anche un bambino su sette colpito da Covid, quasi sempre asintomatico, rischia conseguenze a lungo termine". Cosa fare per farsi visitare? In termini pratici i pazienti, mediante impegnativa con dicitura “ Visita Internistica per long-covid” effettuata dal proprio medico, possono accedere agli ambulatori previo appuntamento e accettazione al Cup. Molti di essi hanno un’esenzione ticket specifica riconosciuta dalla Stato prevista proprio per il monitoraggio per gli ex coronavirus ospedalizzati. Per due anni dall’entrata in vigore del provvedimento questa soluzione resterà valida.