Covid Umbria, "immunità di gregge entro la fine di luglio"

Il commissario straordinario D’Angelo: "Pronti a dare il tutto-gas sulle vaccinazioni"

Il commissario per il Covid in Umbria, Massimo D’Angelo

Il commissario per il Covid in Umbria, Massimo D’Angelo

Perugia, 14 aprile 2021 - La linea, stavolta, sembra tracciata. "Precedenza agli ultraottantenni, agli estremamente vulnerabili, alla fascia 79-70 anni e ai caregiver già prenotati", oltre "ai circa tremila sanitari che mancano all’appello. Poi a scendere per fascia d’età". Ma il nodo da sciogliere è quello delle forniture: il commissario straordinario per l’emergenza Covid, Massimo D’Angelo, mira a strappare già oggi nel summit con la struttura nazionale del generale Francesco Figiuolo "6mila dosi" di AstraZeneca, invece delle promesse 4.500, di cui consegnate la metà, per arrivare in poche settimane a vaccinare "7mila persone al giorno e l’obiettivo di raggiungere quota 9mila".

Secondo le vostre proiezioni con 7 o 9mila dosi al giorno quando avremo in Umbria l’immunità di gregge? "Metà luglio o fine luglio. Dipende da dosi e possibilità di programmare. Invece ora la pianificazione è mensile e non sempre coincidente, ma il governo ha garantito un incremento". Attualmente quante dosi al giorno somministrate? "Circa 6mila. Ieri (lunedì ndr) sono state 6.095 di cui 2.161 nella fascia 70-79, 1.449 ’fragili’ e 2338 (più 541 Moderna) tra gli 80 e i 90 anni". Ora come vi muoverete? "Stiamo seguendo l’ordinanza-Figliuolo ma dall’incontro di domani (oggi, ndr) speriamo, sulla base dei dati, di essere messi nelle condizioni di intraprendere un intervento massiccio, sfruttando i punti vaccinali in aumento e la capacità dei medici di famiglia per ridurre i tempi". E basta? "Se mi arrivano le dosi inizierò a distribuirle alle aziende che hanno un medico competente e potranno vaccinare da soli. Per gli ultraottantenni di aree isolate per i quali è difficile raggiungere i punti vaccinali abbiamo previsto un team di militari che effettuerà la vaccinazione porta a porta. Contiamo di partire già il 16 aprile". E i farmacisti? "Potrebbero fare i caregiver". Ma attualmente quanti vaccini al mese vi arrivano? "Circa 80mila". Sembra che non ci sia alcun problema… "Deve considerare che abbiamo il problema della seconda dose con Astrazeneca, che è a 77 giorni". E quindi? "Allunghiamo i tempi per il completamento del ciclo vaccinale , in Inghilterra hanno prorogato i termini della seconda dose così da abbattere la curva epidemica". C’è soluzione a questo? "Non dipende da me". Quali sono stati i problemi maggiori? "I cambi in corsa. Come per AstraZeneca. Quando si è deciso di vaccinare solo gli over 60 ho dovuto utilizzare Pfizer anche per i caregiver prenotati, non potevo mandarli a casa". Astrazeneca, quante disdette? "All’inizio mille al giorno, adesso circa duecento". Eventi avversi: in Umbria cosa sta accadendo? "Di rilevanti non ne abbiamo avuti. Il più grave un’orticaria con febbre, da dimostrare. Nel primo trimestre abbiamo segnalato 835 casi di sospetta reazione avversa lieve su 80mila somministrazioni effettuate 75% con Pfizer, 20% Astrazeneca e 4% Moderna". Tremila medici ancora da vaccinare. Come farete? "Li stiamo chiamando". E se non accettano? "Basta leggere il decreto. O vengono poste misure organizzative (trasferimenti, ndr). O vengono sospesi". Fragili e ultraottantenni hanno la precedenza. Ma quanti sono? "Ne avevamo previsti 60mila estremamente vulnerabili rintracciati su esenzione ticket e 104, ma il dato è lievitato a 86mila con i correttivi dei medici di medicina generale. Cinquantunomila già prenotati". E i caregiver? "Ne abbiamo previsti: per i disabili 3 familiari, più un caregiver, per i vulnerabili per patologia i familiari conviventi, per gli altri sotto i 16 anni i genitori. Qualcuno ci chiede di ampliare i caregiver. Attualmente ne sono prenotati 16mila". Si diceva di anticipare gli ultraottantenni da maggio ad aprile... "Degli 8.300 mancanti, solo 4500 hanno accettato, gli altri, vogliono mantenere la prenotazione per maggio". Tante polemiche .... "Siamo in fase emergenziale e abbiamo dovuto rimodulare i piani di intervento. Inevitabili, dunque, i momenti di confronto che servono ad allineare il sistema alle migliori performance".