Coronavirus Umbria, Tesei: "Quella dei vaccini è una battaglia fondamentale"

L'assessore alla Sanità della Regione Umbria Luca Coletto sulla possibilità di nuove misure ha detto: "Valutiamo con prudenza"

Covid e varianti

Covid e varianti

Perugia, 25 febbraio 2021 - «Stiamo valutando con molta attenzione e prudenza alla luce dei dati»: l'assessore alla Sanità della Regione Umbria Luca Coletto ha risposto così a una domanda sulle restrizioni legate all'emergenza Covid. La provincia di Perugia e un comune di quella di Terni sono infatti in zona rossa mentre il resto del territorio è arancione. «Sappiamo - ha detto ancora Coletto - quanto è costato ala popolazione far piegare la curva, alla luce anche di essere stati i primi a gestire la variante inglese e quella brasiliana». Coletto ha quindi ricordato «le difficoltà avute a limitare l'infezione e a rientrare in parametri sopportabili per le strutture ospedaliere». 

Varianti

In alcune aree dell'Umbria, come nel Perugino, «circolano ormai solo le due varianti», inglese e brasiliana, mentre su Terni c'è ancora la prevalenza di quella «di marzo» anche se pure in questa area «stanno via via prevalendo sempre più le altre due». E' il nuovo quadro fornito dalla consueta analisi settimanale dell'andamento epidemiologico in Umbria anche in base ai dati forniti dalla seconda parte di analisi eseguite dall'Istituto superiore di sanità sui campioni inviati dai vari laboratori regionali. Per i primi 77 l'esito dell'analisi aveva fatto emergere 41 casi di variante brasiliana e 22 inglese. Dagli altri 176 campioni sequenziati sempre dall'Iss, per 147 è emersa la presenza di variazione del virus, con 95 casi di brasiliana (69 su Perugia) e 52 di quella inglese (23 sul capoluogo umbro). Nei restanti 29 casi è invece emerso il ceppo «selvaggio» del virus. Anche per le varianti le zone rosse «chirurgiche» fatte su alcune aree «funzionano lo stesso» e sempre con un tempo di latenza di 15 giorni per vedere i primi risultati, è stato spiegato. «All'inizio ci eravamo sorpresi perché sembravano non funzionare» hanno commentano i membri del Nucleo epidemiologico regionale. Il commissario regionale per l'emergenza Covid, Massimo D'Angelo, ha specificato che su tutte le aree, sia del perugino sia del ternano, «anche se in modo diversamente rappresentato si hanno comunque entrambe le varianti che circolano». «Dati che evidenziano una differenza di prevalenza ma con la copresenza di entrambe le varianti che prevalgono alla fine perché più infettanti» ha aggiunto.

Vaccini

Per quanto riguarda i vaccini invece la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei ha ribadito che è una «una battaglia fondamentale». «Anche su questo versante come sapete - ha ricordato Tesei - ho chiesto dosi supplementari. Prima riusciremo a vaccinare la maggior parte della popolazione, soprattutto le fasce più a rischio e più esposte, e prima potremo tornare alla normalità». Intanto l'associazione 'Cittadinanzattiva Perugia' aveva l'anciato l'allarme sulla difficoltà a prenotare i vaccini.  "Ci stanno arrivando tante segnalazioni sulle problematiche riscontrate nelle prenotazioni dei vaccini sul portale della Regione Umbria. Il percorso è difficile, non si riesce ad andare oltre e alla fine dopo che si aspettato molto non c'è la prenotazione. Tanti ostacoli per chi vuole prenotarsi", ha denunciato Miranda Parroni, responsabile del Tdm-Cittadinanzattiva Perugia. "Quello che rispondiamo ai cittadini è di riprovare, resistere e continuare perché è l'unico modo per prenotarsi", aggiunge. "Si stanno registrando file fuori davanti alle farmacie - riferisce - perché le persone anziane ci vanno il primo giorno disponibile per prenotarsi. C'è quindi un problema di accesso al sistema, ma siamo anche preoccupati per i vaccini, ovvero che non ci siano". "Da parte delle istituzioni c'è un silenzio assordante - rimarca la responsabile del Tdm - sarebbe invece utile che ascoltassero le associazioni che operano nella sanità e hanno sicuramente l'esperienza che mi pare manchi".

Per i nati dal 1941 la prenotazione per la somministrazione del vaccino, che è aperta da oggi, sarà consentita progressivamente al compimento degli 80 anni in quanto in questa fase la campagna vaccinale è riservata a tutti i soggetti che li hanno già compiuti alla data della prenotazione. Per fare il punto sul piano vaccinale, il commissario Massimo D'Angelo ha anche sottolineato che per le categorie vulnerabili con patologie, ma sotto gli 80 anni, c'è ancora da aspettare. «Il piano nazionale - ha detto - chiaramente prevede queste somministrazioni ma ad oggi non abbiamo avuto ancora nessuna indicazione. Non abbiamo margine di autonomia sulle varie fasi». E' stato inoltre sottolineato che il sistema «non è caduto» e che quasi il 90% ha prenotato online, con i tempi di attesa «che sono riconducibili all'elevato numero di accessi, ma tutti avranno sms su prima e seconda dose». «Questa mattina le prenotazioni erano circa 10 mila - è stato poi spiegato -, sostanzialmente il doppio di quelle fatte con una prima apertura di dieci giorni fa. Sono in coda per avere l'ok dal sistema altre 4 mila prenotazioni e stiamo aprendo progressivamente le agende per gli over 80 fino alla fine di maggio tra prima e seconda dose». Sui numeri dei vaccini arrivati in Umbria D'angelo ha poi precisato che per il Pfizer sono stati utilizzati ad oggi 37 vassoi dei 51 ricevuti: quattro sono in programmazione per la prima dose la prossima settimana mentre 13 sono riservati per la seconda. «Non solo vacciniamo con tempestività ma con un intervento assistenziale che supera anche il 50% delle dosi di cui attualmente disponiamo» ha commentato il commissario. Del vaccino Moderna l'Umbria ha ricevuto 4.300 dosi. Di queste ne sono state utilizzate 2 mila. Con le 2.300 rimanenti e con quelle in arrivo il 27 febbraio (4.300) si arriverà ad un totale di 6.600. Di queste - come ha annunciato sempre D'Angelo - 3.300 saranno consegnate ai medici di medicina generale per la vaccinazione dei pazienti fragili che inizierà dal 1 marzo. Per quanto riguarda il vaccino AstraZeneca in Umbria sono arrivate ad oggi 15 mila dosi e a fine marzo altre 46.300 dosi «se vengono rispettati i tempi di consegna e numero di dosi previste» ha commentato D'Angelo. Già 22 mila sono state programmate per il personale scolastico, 6 mila per le forze dell'ordine e vigili del fuoco, 2.500 per gli istituti penitenziari e le restanti. D'Angelo ha infine confermato che ci sarà anche un incremento dei punti vaccinali e dei turni, ma tutto «sarà implementato progressivamente perché per fare questo dobbiamo avere prima di tutto i vaccini». 

 

Ristori

Per quanto riguarda i ristori ha fatto sapere Donatella Tesei durante un incontro con alcuni rappresentanti del mondo del commercio umbro: "Abbiamo chiesto e stiamo ottenendo che nel prossimo Dpcm venga inserito che per le zone rosse territoriali istituite anche tramite ordinanza regionale, d'intesa con il Ministero della Salute, vengano previsti i ristori nazionali». «Inoltre sto chiedendo fortemente - ha detto la governatrice - che proprio questi ristori siano riconosciti in maniera retroattiva anche alle attività che esercitano nella zona rossa istituita dalla Regione nelle ultime tre settimane. Al Governo ho anche proposto, insieme alla gran parte delle Regioni, di poter individuare dei protocolli specifici per le attività commerciali, anche più stringenti laddove ve ne fosse bisogno, ma che permettano - ha concluso Tesei - di poter svolgere la propria attività in sicurezza anche negli scenari di zona arancione e rossa». Dopo aver ascoltato le difficoltà che stanno attraversando i vari settori, Tesei - riferisce Palazzo Donini - ha illustrato i punti principali non solo della strada che la Regione sta percorrendo con propri fondi già messi in campo ed ordinanze territoriali, ma anche le richieste rivolte a livello nazionale, «dove c'è il fulcro di ciò che concerne i ristori e le misure restrittive». Al tavolo erano presenti il vice presidente vicario di Confcommercio, Andrea Tattini, e i presidenti regionali di Federmoda, Carlo Petrini, Federpreziosi Erika Bellini, Federazione Pubblici Esercizi, Romano Cardinali e venditori ambulanti Fiva, Luca Benedetti. «Sono a conoscenza della situazione che stanno attraversando le attività commerciali e imprenditoriali in generale - ha detto Tesei -, settori che abbiamo in grande considerazione e a cui abbiamo sempre rivolto attenzione, ma vi sono molte decisioni che vanno prese a livello nazionale, e lì che come Regione Umbria mi sto battendo con ogni mezzo». La presidente ha quindi parlato dei futuri percorsi regionali. «Le gravose scelte fatte attraverso le ordinanze regionali delle scorse settimane - ha detto - sono state dettate da esigenze sanitarie ed indicate esplicitamente dai comitati scientifici locali e nazionali, anche alla luce della presenza delle varianti del virus sul nostro territorio. Proprio con la nostra Sanità e con i comitati scientifici ci stiamo confrontando in queste ore per riuscire a disegnare uno scenario in cui con i giusti protocolli di sicurezza si possano svolgere più attività possibili, dentro ovviamente il perimetro permesso dal quadro nazionale».