La donna era stata sottoposta a tampone molecolare

Ora gli atti sono tornati al pubblico ministero. Il gip ha deciso così. Sarà il pm, quindi, a decidere se chiedere l’archiviazione del procedimento a carico di una badante di 66 anni o il suo rinvio a giudizio. La donna (assistita dall’avvocato Serena Brachetti) è accusata di omicidio colposo per la morte, a seguito del Covid, di due anziani, marito e moglie deceduti e nel febbraio 2021 dopo essere stati ricoverati in ospedale per il coronavirus. Secondo la famiglia che aveva presentato denuncia, il contagio sarebbe avvenuto tramite la badante. Il pm ha chiesto al giudice delle indagini preliminari di procedere a una perizia medico legale con la formula dell’incidente probatorio. L’obiettivo era capire se la donna "pur essendo stata in contatto con il figlio, risultato positivo al virus" e non essendosi "posta in isolamento" avesse contagiato i suoi assistiti. La badante si è sottoposta a tampone il 29 gennaio, l’esito (positivo) è arrivato il 30 gennaio intorno alle 14. In quelle ore la donna ha frequentato i due anziani: ed è in questo momento che, secondo la famiglia, assistita dall’avvocato Nicola Di Mario, avrebbe contagiato marito e moglie. Il primo ad avere i sintomi è stato l’uomo: il 2 febbraio, al momento del ricovero, la sua carica virale era piuttosto alta. Secondo i periti che hanno eseguito la consulenza e che hanno fatto riferimento alle conoscenze epidemiologiche relative all’epoca dei fatti (era il febbraio 2021). non è possibile stabilire con certezza un nesso tra la positività della badante e il contagio dell’anziano: non ci sarebbero i necessari tempi di incubazione. L’uomo avrebbe quindi potuto essere contagiato da un familiare, asintomatico. E sarebbe stato lui stesso a contagiare la moglie, che viveva una condizione sanitaria difficile. Adesso sarà il pm a decidere come procedere.

Cronaca

Ora gli atti sono tornati al pubblico ministero. Il gip ha deciso così. Sarà il pm, quindi, a decidere se chiedere l’archiviazione del procedimento a carico di una badante di 66 anni o il suo rinvio a giudizio. La donna (assistita dall’avvocato Serena Brachetti) è accusata di omicidio colposo per la morte, a seguito del Covid, di due anziani, marito e moglie deceduti e nel febbraio 2021 dopo essere stati ricoverati in ospedale per il coronavirus. Secondo la famiglia che aveva presentato denuncia, il contagio sarebbe avvenuto tramite la badante. Il pm ha chiesto al giudice delle indagini preliminari di procedere a una perizia medico legale con la formula dell’incidente probatorio. L’obiettivo era capire se la donna "pur essendo stata in contatto con il figlio, risultato positivo al virus" e non essendosi "posta in isolamento" avesse contagiato i suoi assistiti. La badante si è sottoposta a tampone il 29 gennaio, l’esito (positivo) è arrivato il 30 gennaio intorno alle 14. In quelle ore la donna ha frequentato i due anziani: ed è in questo momento che, secondo la famiglia, assistita dall’avvocato Nicola Di Mario, avrebbe contagiato marito e moglie. Il primo ad avere i sintomi è stato l’uomo: il 2 febbraio, al momento del ricovero, la sua carica virale era piuttosto alta. Secondo i periti che hanno eseguito la consulenza e che hanno fatto riferimento alle conoscenze epidemiologiche relative all’epoca dei fatti (era il febbraio 2021). non è possibile stabilire con certezza un nesso tra la positività della badante e il contagio dell’anziano: non ci sarebbero i necessari tempi di incubazione. L’uomo avrebbe quindi potuto essere contagiato da un familiare, asintomatico. E sarebbe stato lui stesso a contagiare la moglie, che viveva una condizione sanitaria difficile. Adesso sarà il pm a decidere come procedere.

Coppia di anziani uccisa dal Covid  Badante indagata per omicidio colposo    

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Coppia di anziani uccisa dal Covid Badante indagata per omicidio colposo

Secondo i periti non è possibile però stabilire un nesso di causalità tra la positività della donn e il contagio: non ci sarebbero i tempi di incubazione. Gli atti tornano al pubblico ministero

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