Concorsi, dottorandi e ’buco’: la resa dei conti

Concorsi, dottorandi e buco nelle casse di Palazzo Gallenga: anche l’indagine madre sulla governance (ex) dell’Università per Stranieri è in dirittura di arrivo. La procura ha infatti lasciato nel ‘vecchio’ contenitore (il 1024 del 2020) l’incipit dell’indagine svolta dalla guardia di finanza di Perugia che portò al via libera alle intercettazioni. Ovvero la presunta profilatura di quattro concorsi per professore di prima fascia - uno dei quali vinto proprio dalla professoressa Stefania Spina, la preparatrice di Luis Suarez - (questione segnalata anche dall’Osservatorio indipendente) la gestione dei dottorandi di ricerca e il buco provocato dalle tasse mai incassate degli studenti cinesi.

Nel ventre molle di Palazzo Gallenga, all’ombra dell’esame farsa del campione, la procura di Perugia, guidata dal procuratore capo Raffaele Cantone, ha scoperchiato una sorta di vaso di Pandora. Tanto da arrivare a scrivere: "Nel piccolo Ateneo perugino sembra una prassi reiterata e, a tratti – dicono i pm Paolo Abbritti e Gianpaolo Mocetti negli atti di indagine - quasi normale quella di esercitare le funzioni istituzionali perseguendo fini personalistici, utilizzando incarichi accademici come merce di scambio per ottenere o concedere piccoli e grandi favori, incuranti del fatto che spesso tali condotte assumono rilevanza penale". O, per dirla con il professor Alberto Stramaccioni (estraneo all’inchiesta), captato in un’intercettazione: "Questi veramente pensano che l’Università è una cosa loro per fare quel che gli pare", "Ma dico io, un minimo di rispetto della legalità, è una chimera. La cosa grave è che questa Rettrice siccome è stata eletta, e non lo sa manco lei perché, fa concorsi a tutti quelli che l’hanno votata".

Eri.P.